Emergenza idrica, Pesaro e Ascoli le province a secco. La Regione: «Per loro lo stato di calamità»

Emergenza idrica, Pesaro e Ascoli le province a secco. La Regione: «Per loro lo stato di calamità»
ANCONA  - «Stiamo istruendo la relazione per poter chiedere, entro i primi giorni della prossima settimana, lo stato di emergenza per le province di Pesaro Urbino ed...

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ANCONA  - «Stiamo istruendo la relazione per poter chiedere, entro i primi giorni della prossima settimana, lo stato di emergenza per le province di Pesaro Urbino ed Ascoli Piceno». Ad annunciarlo è l’assessore alla Protezione civile e alle Risorse idriche Stefano Aguzzi, che ieri ha preso parte ad una riunione dell’Osservatorio delle Regioni dell’Appennino del Centro Italia per fare il punto sulla questione dell’emergenza idrica. «Per quanto riguarda le Marche - aggiorna la mappa della siccità - abbiamo riscontrato che ci sono due province in seria difficoltà: Pesaro ed Ascoli».

 

Nella provincia del nord, che per l’idropotabile si approvvigiona dal fiume Metauro, i bacini di prelievo sono al di sotto del 20%. «Per renderli fruibili, abbiamo aperto da circa 20 giorni il pozzo di Sant’Anna del Furlo e da una settimana il pozzo del Burano. Attualmente - spiega - i bacini stanno reggendo perché dal sottosuolo vengono prelevati 350 litri al secondo poi immessi nel fiume, altrimenti non sarebbe più un’emergenza ma un dramma».


Le criticità


C’è ancora una potenzialità di ulteriori 100 litri nel pozzo del Burano, qualora ce ne fosse necessità ma, nel frattempo, è stato introdotto il divieto assoluto di prelievo dai corsi d’acqua per usi irrigui in tutta la provincia. «Ci sono 25 Comuni dell’entroterra del Pesarese che sono regolarmente serviti dalla società Marche Multiservizi con le autobotti, sia per l’idropotabile che per l’abbeveramento degli animali». Scendendo verso Ascoli Piceno, l’assessore fa sapere che «abbiamo attivato tutti i pozzi disponibili: riusciamo ancora a gestire la situazione dell’idropotabile ma qui non c’è una potenzialità ulteriore da mettere in campo. Dunque, se dovesse perdurare questa situazione di siccità, non è escluso che si debba procedere ad azioni come l’interruzione notturna dell’acqua. Speriamo di non dover arrivare a tanto». Quasi nessuna criticità si riscontra invece nell’Anconetano e nel Fermano, mentre in alcuni Comuni dell’entroterra maceratese circolano autobotti per l’approvvigionamento degli allevamenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico