Caso Ceriscioli, tre segretari chiedono il rinvio del congresso

Matteo Renzi
ANCONA - Dopo l'esclusione del sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli dalla corsa per le primarie per la segreteria regionale delle Marche, i segretari Pd delle province di Pesaro...

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ANCONA - Dopo l'esclusione del sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli dalla corsa per le primarie per la segreteria regionale delle Marche, i segretari Pd delle province di Pesaro Urbino, Fermo e Ascoli hanno scritto a Matteo Renzi chiedendogli di rinviare il congresso marchigiano. Sia perchè "mancano le condizioni politiche in grado di garantire l'organizzazione delle primarie, fissate al 16 febbraio, sia per l'opportunità politica di svolgerle dopo le elezioni amministrative, al fine di evitare ulteriori contrapposizioni interne al partito, che finirebbero per incidere negativamente nel voto dei prossimi mesi in tanti Comuni e città".




Nella lettera (inviata anche al segretario regionale Pd Palmiro Ucchielli e alla Commissione nazionale di garanzia) Giovanni Gostoli, Paolo Nicolai e Antimo Di Francesco fanno esplicito riferimento alla bocciatura di Ceriscioli da parte della Commissione, in quanto sindaco ancora in carica.



Fioretti: "Rinvio? Questione stucchevole"

"La questione è stucchevole e dannosa per l'immagine che il partito dà di sè all'esterno. In queste ultime ore sto ricevendo il sostegno e la solidarietà da iscritti, militanti, amministratori e cittadini, anche tra coloro che avevano appoggiato la candidatura di Ceriscioli, i quali mi hanno esortato ad andare avanti, per compiere quel rinnovamento non più rimandabile". Così uno dei candidati alla segreteria regionale del Pd, Luca Fioretti, sull'ipotesi di rinviare il congresso dopo il parere della Commissione nazionale di garanzia sull'incandidabilità di Ceriscioli.



"La mia - ha aggiunto Fioretti, in tour nel Fermano - è una candidatura collettiva che si propone di cambiare davvero il partito regionale, riassegnandogli quel ruolo di punto di ascolto e riferimento di tutta la comunità marchigiana. Per riuscirci, il partito dovrà innanzitutto riconquistare quella credibilità che negli ultimi anni è andata scemando, e ha provocato il progressivo allontanamento di iscritti e elettori". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico