Ancona, parcella avvocato contesa Chiesto un anno per ex direttore Asur

Gianni Genga
ANCONA - Una transazione da 40 mila euro in danno dell'Asur, avvenuta nel 2014, per pagare la parcella di un avvocato, poi deceduto, che aveva svolto consulenze per...

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ANCONA - Una transazione da 40 mila euro in danno dell'Asur, avvenuta nel 2014, per pagare la parcella di un avvocato, poi deceduto, che aveva svolto consulenze per l'azienda sanitaria unica regionale. Per questo motivo il pm di Ancona Rosario Lioniello ha chiesto al Gup Francesca Zagoreo la condanna a un anno di reclusione per abuso d'ufficio a carico di Gianni Genga, direttore generale dell'Inrca ma chiamato in causa come ex direttore generale dell'Azienda sanitaria regionale. Il manager - difeso dagli avv. Lucio Monaco e Riccardo Leonardi - respinge gli addebiti, sostenendo anzi di aver evitato che dalle lungaggini del procedimento, in cui il creditore aveva ottenuto anche un'ingiunzione esecutiva, derivassero maggiori spese.


La difesa ha scelto il rito abbreviato, certa di poter chiudere subito il processo con un'assoluzione. La sentenza arriverà il 18 gennaio. Franco Copparo, all'epoca responsabile unico del procedimento incriminato, assistito dall'avv. Antonio Mastri, si è costituito parte civile: lamenta di essere stato scavalcato da Genga con la transazione dopo che il suo predecessore alla direzione generale, Piero Ciccarelli, aveva invece deliberato di opporsi all'ingiunzione. Chiede un risarcimento di 200 mila euro perché, in seguito all'esposto da lui stesso presentato per denunciare la presunta irregolarità della transazione, venne sottoposto anche a procedimento disciplinare e a sospensione. Con la transazione avvenuta nel marzo di due anni fa, spiega la difesa, il credito si ridusse da 59 mila a 40 mila euro. Ma nell'ufficio erano sorti contrasti sulla condotta dell'ex Dg. La difesa invece sostiene la legittimità e regolarità dell'operato di Genga, oltre all'assenza di sue colpe in relazione al procedimento disciplinare cui poi venne sottoposto Copparo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico