Ancona, fallimenti in calo nelle Marche La Confartigianato: "Ora nuove misure"

L'edilizia è stato uno dei settori più colpiti
ANCONA - Duecentoventi le imprese fallite nel primo semestre. Quasi 3.000 dal 2009 ad oggi. I fallimenti nelle Marche sono in calo. ...

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ANCONA - Duecentoventi le imprese fallite nel primo semestre. Quasi 3.000 dal 2009 ad oggi. I fallimenti nelle Marche sono in calo.


Edilizia e commercio, ristoranti, bar, autotrasporto, metalli, moda tra i settori più colpiti.

Nei primi sei mesi dell’anno nella nostra regione sono state 220 le attività che hanno portato i libri contabili in Tribunale, a giugno 2014 erano 281, 246 nello stesso periodo del 2013, secondo le elaborazioni di Confartigianato su dati Cribis.



"Il calo dei fallimenti è un segnale positivo nella difficile situazione del momento – sottolinea il presidente di Confartigianato Marche Salvatore Fortuna – che ci spinge a guardare avanti con maggiore speranza ma non ci fa abbassare la guardia. Basti pensare che dalla fine del 2009 alla fine del 2014 le imprese nelle Marche sono diminuite di 3.648 unità, pari al -7%. La variazione peggiore nel comparto delle costruzioni dove si è registrato il -10,4% pari ad una diminuzione di 1.948 imprese; segue il Manifatturiero con il -9,7% (1.513 imprese in meno)".



"Per dare nuova linfa allo sviluppo, è creare le condizioni per far ripartire il mercato interno, dal cui rallentamento dipendono le sorti di tante nostre imprese, sostenere il coraggio dei giovani che vorrebbero mettersi in proprio. Per questo, occorre puntare con decisione sulle politiche attive per il lavoro, per far sì che le energie imprenditoriali possano tradursi in nuove iniziative economiche.

Bisogna che le Istituzioni intervengano con realismo ed efficacia – prosegue Giorgio Cippitelli segretario di Confartigianato Marche – Ribadiamo la necessità di misure concrete a sostegno delle piccole imprese. Siamo un popolo di imprenditori e lo dimostriamo a dispetto della crisi e dei tanti ostacoli che spengono le iniziative imprenditoriali. Questa propensione va sostenuta sia nella fase di avvio dell’impresa ma soprattutto durante la vita dell’azienda".



È fondamentale creare le condizioni favorevoli perché le imprese possano svilupparsi e generare occupazione.



"Nel settore manifatturiero della nostra regione sono impegnati 163.541 addetti, pari al 35 % degli occupati totali; nell’artigianato manifatturiero operano 57.243 unità, pari al 35,0% dei lavoratori del settore manifatturiero e al 44,6% dell’occupazione artigiana . Il 97,6% delle imprese che operano nel manifatturiero sono micro e piccole imprese con meno di 50 addetti e occupano il 61,8% degli addetti del settore. Le Marche, per quota di occupati nel manifatturiero sul totale dell’occupazione sono al 1° posto in Italia. Un patrimonio da tutelare". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico