Il dramma del dottor Giovanni Fiorenzuolo, ex direttore dell’Area Vasta 1: «Un infarto e l’arresto cardiaco, così mi hanno riportato in vita»

Il dramma del dottor Giovanni Fiorenzuolo, ex direttore dell’Area Vasta 1: «Un infarto e l’arresto cardiaco, così mi hanno riportato in vita»
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ANCONA - Una doppia intuizione che ha salvato una vita. Quella del 67enne Giovanni Fiorenzuolo, ex direttore dell’Area Vasta 1 di Pesaro Urbino, che lo scorso 7 settembre ha accusato un malore mentre era al lavoro a Villa Silvia di Senigallia. E qui la prima giusta scelta. «Sentivo che c’era qualcosa che non andava e ho pensato subito a qualcosa di cardiologico – dice Fiorenzuolo – così ho chiesto all’infermiere che lavora nel Poliambulatorio della clinica di farmi un tracciato che è stato subito inviato al dottor Perna».

 

 

Il direttore del reparto di Cardiologia dell’ospedale Torrette di Ancona Gian Piero Perna, una volta letto l’esame, si è reso subito conto della gravità della situazione così ha invitato il collega a mandare il paziente nel suo reparto. Un suggerimento che ha salvato la vita del dottor Fiorenzuolo. «Un impiegato della clinica mi ha accompagnato in ospedale ad Ancona e da lì mi sono recato in reparto – continua Fiorenzuolo – E proprio mentre il dottor Perna mi stava eseguendo un ecocardiogramma ho avuto un infarto complicato da un arresto cardiaco. Sono stato immediatamente stabilizzato e quindi trasferito in emodinamica per essere sottoposto ad intervento di angioplastica e impianto di stent. Ora sto bene ma se quello che mi è successo in reparto mi fosse successo in qualsiasi altro luogo non sarei qui oggi a raccontarlo». Terminata la degenza in ospedale ora il dottor Fiorenzuolo si sente di dover ringraziare tutto il personale che l’ha assistito con professionalità in quei giorni. «Per la tempestività ed efficacia delle cure ricevute dal direttore Gian Piero Perna e dalla sua equipe ho l’obbligo morale di testimoniare la loro elevata professionalità e competenza – conclude Fiorenzuolo -. Da tale esperienza ho avuto ulteriore conferma che la sanità pubblica, nonostante le sue criticità, rappresenta un bene prezioso per la tutela della salute».

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Corriere Adriatico