ANCONA - Settemila euro annui in più nella busta paga di Francesco Comi hanno fatto gridare allo scandalo i Cinquestelle in Regione. Ma il segretario Pd, stavolta attaccato...
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La polemica è esplosa in un giovedì da bollino rosso: 40 gradi fuori e aria luciferina anche dentro al Palazzo. Tuona il capogruppo M5S, Maggi: «La giunta regionale ha individuato 6 incarichi di responsabilità nell’ambito del servizio dell’avvocatura regionale, uno in più rispetto all’inizio della legislatura Ceriscioli. Il nuovo prescelto percepirà un aumento di stipendio annuo di oltre 7mila euro». La la nota prosegue ironica: «La scelta della persona, avvenuta il 31 luglio, sarà certamente scaturita da una selezione che ha tenuto conto delle notevoli esperienze maturate e dell’alta professionalità dimostrata visto che l’incarico è stato conferito a una persona arrivata in Regione dalla Provincia di Macerata soltanto un paio di anni fa. Il suo nome è Francesco Comi, sarà un omonimo del segretario regionale Pd?». Ovviamente non è un’omonimia e Comi rimanda subito le accuse al mittente: «Maggi si informi meglio: non ho ricevuto nessun nuovo incarico ma sono stato equiparato, dopo due anni dal ritorno al lavoro senza riconoscimento economico, a tutti gli altri colleghi avvocati della pubblica amministrazione in Italia».
Spiega Comi: «Tutti i dipendenti adibiti a ruoli tecnico professionali, con titoli specialistici e l’iscrizione agli albi professionali - continua - sono assegnatari di posizione organizzativa o alta professionalità con compenso che varia dai 6.950 fino a 16mila euro lordi annui. Avendo tutti i requisiti prescritti ho presentato, come fanno tutti gli avvocati ad ogni scadenza, domanda per attribuzione di una posizione organizzativa di ultima fascia (la più economica ovvero quella di 6.950 euro lordi annui ) istituita presso l’avvocatura della regione». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico