Poliambulatorio, Ancona dovrà aspettare ancora: «C'è la guerra, non si trovano i materiali»

Un'altra grana per l'Umberto I: «C'è la guerra, non si trovano i materiali»
ANCONA - Il cantiere maledetto. Dopo 14 anni, Ancona aspetta ancora il suo poliambulatorio. E l’attesa è destinata a prolungarsi. Con determina 493 del 18 luglio,...

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ANCONA - Il cantiere maledetto. Dopo 14 anni, Ancona aspetta ancora il suo poliambulatorio. E l’attesa è destinata a prolungarsi. Con determina 493 del 18 luglio, infatti, la direzione generale dell’Asur ha approvato il prolungamento del termine dei lavori - fino al 30 settembre - per la ristrutturazione e messa a norma dei due padiglioni da adibire a strutture sanitarie territoriali.

 

Le ragioni addotte dall’Ati (associazione temporanea di imprese) appaltatrice per l’ennesimo slittamento nel cronoprogramma riguardano la stretta contingenza: con nota del 12 maggio ha infatti lamentato che «la crisi pandemica e la situazione bellica in corso in Ucraina - si legge nel documento dell’Asur - oltre ad aver prodotto un aumento dei prezzi, ha inciso anche sulla disponibilità di numerosi materiali di costruzione per i quali i tempi di consegna si sono notevolmente dilatati». Motivazioni definite «oggettivamente condivisibili». 

Il progetto

E così si allungano ancora i tempi per la riqualificazione dei due padiglioni dell’ex Umberto I che si affacciano su largo Cappelli, in pieno centro ad Ancona. Il progetto prevede la realizzazione del nuovo Poliambulatorio, di una Rsa con 26 posti e di una struttura da 18 letti per demenze ed otto per l’hospice. Un’opera di ampio respiro dunque, ma che ha subito una serie infinita di battute d’arresto. Risale all’ottobre 2008 il primo accordo tra Regione Marche e ministeri della Salute e delle Finanze per il recupero dei padiglioni 1 e 2 dell’ ex Umberto I, il cui cronoprogramma ha spostato la linea d’arrivo via via più in là, tra imprevisti e varianti al progetto. Solo nell’ultimo quinquennio, il termine dei lavori è stato fissato prima a novembre 2017, poi nella primavera 2019 ed ancora a fine 2021. Adesso la deadline diventa il 30 settembre e si spera sia la volta buona. Intanto, i costi del progetto si sono dilatati nel tempo e, con l’ultimo contratto, relativo alle opere di completamento esterno, ammonta a 250mila euro, l’appalto ormai ha superato gli 8 milioni. 

 

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Corriere Adriatico