Bandi Pnrr e piccoli Comuni, le task force in condivisione. L’assessore regionale Castelli: «Agevoliamo l’aggregazione con i municipi più grandi»

L'assessore regionale Guido Castelli
ANCONA - La parola d’ordine è task force, ma in condivisione. Ed è la exit strategy individuata dall’assessore regionale al bilancio, Guido Castelli, per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA - La parola d’ordine è task force, ma in condivisione. Ed è la exit strategy individuata dall’assessore regionale al bilancio, Guido Castelli, per sostenere i Comuni sotto i 3mila abitanti. Talmente piccoli che faticano a sostenere la partecipazione ai bandi del Pnrr e quindi coglierne tutte le opportunità di sviluppo. Così la Regione ha stanziato un fondo straordinario di 100mila euro per i piccoli Comuni ed il provvedimento è stato approvato dalla giunta regionale. 

 


«Si tratta di un intervento innovativo e sperimentale - spiega Castelli -: si inserisce nel quadro della programmazione regionale che sta promuovendo l’attuazione, da parte dei Comuni, per quanto di loro competenza, del Pnrr pensato dal governo italiano per rilanciare l’economia dopo la pandemia di Covid-19 e favorire lo sviluppo ecosostenibile e digitale del Paese». Il punto di partenza è che l’attuazione del Pnrr presuppone che i Comuni manifestino l’interesse a partecipare ai vari bandi statali pubblicati in corso di pubblicazione e presentino progetti da attuare per la realizzazione di specifici interventi, quali opere pubbliche e programmi per l’attivazione e per il potenziamento di servizi pubblici.

«In sede di prima attuazione, è emersa l’esigenza di sostenere l’adeguamento organizzativo di questi piccoli Comuni con popolazione residente inferiore a 3.000 abitanti, con misure aggiuntive a quelle statali, che consentano di finanziare l’aggregazione degli enti in uffici di progettazione di maggiore dimensione organizzativa, attraverso la condivisione di unità lavorative specializzate già in ruolo o con l’assunzione di personale a tempo determinato». 


Il fondo straordinario va dunque a promuovere il rafforzamento degli anelli più deboli della rete intercomunale in maniera tale che tutti gli enti dispongano di professionalità esperte nei settori tecnici, geologici, della difesa del suolo, della progettazione di opere pubbliche e dell’europrogettazione, con l’utilizzo di personale proprio, esterno o condiviso nell’ambito di gestioni associate. Le risorse regionali saranno destinate alle spese di funzionamento degli enti con popolazione inferiore ai 3000 abitanti che, in varia forma, si associano con enti più grandi. Saranno ammessi a contributo le spese per acquisizione di risorse umane e strumentali, programmate nel rispetto della vigente normativa, incarichi e contratti pubblici, da parte di aggregazioni costituite per non meno di tre anni con almeno due piccoli Comuni partecipanti, beneficiari del contributo, che raggiungano una dimensione demografica adeguata, con un Comune maggiore, di almeno 10 mila abitanti complessivi, in modo da poter coinvolgere Comuni più strutturati in uffici adeguati.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico