Amazon, passo avanti per la nuova maxisede nelle Marche. Pronta la bozza di contratto, ecco quanti milioni incasserà Interporto

Amazon, passo avanti per la nuova maxisede nelle Marche. Pronta la bozza di contratto, ecco quanti milioni incasserà Interporto
ANCONA - Il dado è tratto. Interporto ha consegnato ieri a Scannell la bozza di contratto per il trasferimento dei diritti edificatori su alcune aree...

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ANCONA - Il dado è tratto. Interporto ha consegnato ieri a Scannell la bozza di contratto per il trasferimento dei diritti edificatori su alcune aree dell’infrastruttura, finalizzato alla realizzazione del nuovo polo logistico di Amazon. Ora il general contractor del colosso dell’e-commerce si prenderà un po’ di tempo per fare le dovute valutazioni, prima di dare una risposta che, in un senso o nell’altro, segnerà una svolta nella partita.

 

Nella bozza di accordo inviata ieri, il diritto di edificabilità sarebbe stato valutato in 6 milioni di euro e sarebbe stata inserita una clausola di uscita per la controparte nel caso in cui il Comune di Jesi non dovesse approvare la variante per l’insediamento. Una sorta di garanzia se qualcosa dovesse andare storto, insomma. Se Scannell la riterrà una proposta accettabile, decidendo di sottoscrivere un contratto vincolante con Interporto, verrebbe messo il primo tassello concreto di un’operazione che, secondo le stime, varrebbe più di mille posti di lavoro. In caso contrario, mancare l’obiettivo dopo oltre un anno di trattative genererebbe un contraccolpo tale da far tremare i muri di Palazzo Raffaello. 


La procedura 
Si resta dunque con il fiato sospeso fino alla risposta di Scannell ad Interporto. Nel frattempo, anche il resto degli ingranaggi si sta muovendo. Dopo l’ok alla variante da parte della Soprintendenza, anche la commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale del ministero della Transizione ecologica ha espresso un primo parere positivo ma, come quasi sempre accade, sono in corso di valutazione alcune integrazioni. Il progetto prevede di portare a Jesi Est un centro di distribuzione logistica di Amazon da 66mila metri quadrati fra Interporto e svincolo della SS76 riservato all’infrastruttura. Un’area molto ampia che finora non veniva utilizzata, vicina alle principali arterie viarie. Un’operazione win-win, insomma. Ma qualche dubbio, da parte di Scannell (e, nel caso, anche di Amazon), deve esserci stato: secondo il presidente ed amministratore delegato di Interporto, Marco Carpinelli, la ragione per la quale è mancato finora un impegno concreto dipenderebbe dal fatto che gli investitori non hanno molta fiducia nei tempi italiani per le autorizzazioni (come la Via, per fare un esempio). 


Il costo 
Un’altra scuola di pensiero individua il problema nel prezzo - a detta di alcuni troppo alto - stimato da Interporto per la concessione dei diritti edificabili. Vero è che Interporto ha i fari puntati dall’Unione europea dopo l’ok all’aiuto di Stato da 8 milioni garantiti dalla Regione per evitare alla società il default, dunque i margini di manovra sulle stime economiche sono molto risicati. Quale che sia la ragione della titubanza di Scannell, per giorni sono andate avanti serrate trattative per appianare le divergenze e trovare un punto di caduta. Martedì un rappresentante della società che dovrebbe realizzare concretamente il polo logistico si è confrontato anche con la Regione in un incontro di natura tecnica.


L’attesa


Per capire se il pressing è servito, non resta che aspettare la risposta alla bozza di contratto mandata ieri da Interporto. Nei corridoi di Palazzo Raffaello il mood è quello del cauto ottimismo, mentre dal Comune di Jesi la prospettiva si presenta molto più tetra: il sindaco Bacci ha in più di un’occasione espresso perplessità rispetto al dilatarsi dei tempi dell’operazione, segno che qualcosa non va. Nel giro di qualche giorno si capirà chi aveva ragione.

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Corriere Adriatico