Amazon, c’è la svolta: via libera da Interporto, il presidente accelera sull'Iter. E oggi arriva la variante approvata da Jesi: il 17 sarà adottata

Amazon, c’è la svolta: via libera da Interporto, il presidente accelera sull'Iter. E oggi arriva la variante approvata da Jesi: il 17 sarà adottata
ANCONA - Quello che non è stato possibile in nove mesi si realizzerà cinque giorni dopo la nomina del nuovo consiglio di amministrazione di Interporto....

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ANCONA - Quello che non è stato possibile in nove mesi si realizzerà cinque giorni dopo la nomina del nuovo consiglio di amministrazione di Interporto. Un’accelerata decisiva che cambierà le sorti dell’infrastruttura jesina e spianerà la strada per l’arrivo nelle Marche del polo logisitico di Amazon. Il presidente Massimo Stronati ha chiesto al sindaco di Jesi Massimo Bacci di avviare in giunta il percorso di variante urbanistica così come era stata predisposta nei mesi caldi della trattativa per la realizzazione della struttura che avrebbe dovuto accogliere un importante polo logistico del colosso dell’e-commerce. 

 

 
La decisione
Una svolta che ha bruciato tutti i tempi e che scandisce la volontà del Cda attuale di agevolare l’arrivo di Amazon nelle Marche senza ulteriori indugi, mission primaria al centro del cambio di guardia ai vertici dell’infrastruttura jesina. La sollecitazione è stata colta al volo anche dal Comune di Jesi, visto che tutto si è concretizzato praticamente il ventiquattro ore. Praticamente alla velocità della luce.


Cosa è successo
Lunedì il Cda Stronati-Fileni-Gasparoni ha inoltrato la richiesta al Comune e già nel pomeriggio di ieri la giunta riunita ha avviato l’iter. «Abbiamo iniziato a raccogliere la documentazione - ha sottolineato ieri il sindaco Bacci - ma non siamo riusciti ad adottare in giornata la variante. Lo faremo domani (oggi, ndr)». Alle 17 si riunirà la giunta e procederà a portare a termine un iter che sembrava non avesse più speranze. E invece. Ormai tutte le caselle sono al posto giusto: fino a questo momento mancava soltanto il via libera di Interporto all’operazione di privatizzazione dell’area dove sarebbe dovuto sorgere il polo logistico, una frenata impartita dal precedente Cda del presidente Marco Carpinelli che di fatto ha compromesso l’intera operazione con scadenza giugno 2023. Data impossibile da rispettare per il dilatarsi dei tempi nella stipula dell’accordo, che ha fatto saltare lo sbarco del colosso americano nelle Marche in meno di un anno e mezzo dall’avvio dei primi lavori di sbancamento. Invece a febbraio le ruspe si sono fermate e Scannell ha deciso di bloccare il cantiere: fine dei giochi, almeno con il Cda Carpinelli. Da quel momento in poi è stata una corsa contro il tempo: il consiglio di amministrazione in scadenza è ufficialmente decaduto il 29 aprile con l’approvazione del bilancio di Interporto.


I tempi
All’appuntamento il governatore Francesco Acquaroli ci è arrivato preparato, presentando la nuova triade che avrebbe subito preso in mano le sorti dell’infrastruttura jesina con l’obiettivo di ricucire lo strappo con Scannell e di conseguenza con Amazon. Il neo presidente Stronati si è messo subito al lavoro effettuando assieme a Roberta Fileni e Gilberto Gasparoni quella verifica documentale annunciata nell’intervista al Corriere Adriatico il giorno dell’insediamento. Verifica che due giorni fa ha portato il Cda a dare il via libera all’iter di approvazione della variante urbanistica nell’area. «Lunedì abbiamo deliberato l’invio di una lettera al Comune di Jesi - ha spiegato il presidente di Interporto, Massimo Stronati - per rappresentare l’esigenza che l’amministrazione comunale proceda all’avvio della procedura di variante della disciplina urbanistica utile a favorire l’insediamento di un polo logistico». Un polo perfetto per accogliere Amazon, anche se adesso si dovrà ricominciare daccapo e ovviamente la tempistica non sarà quella del precedente accordo. 


L’iter


Se tutto dovesse andare nel migliore dei modi si potrebbe ipotizzare l’inaugurazione del centro nel 2024. Intanto la variante in questione, essendo non sostanziale, verrà licenziata oggi dalla giunta jesina senza passaggio in consiglio comunale ma deve attendere 50 giorni tra l’adozione e l’approvazione per le eventuali osservazioni. 

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Corriere Adriatico