Acquaroli: «La trattativa Amazon non può mettere a rischio il capitale di Interporto»

Il piazzale dell'Interporto Marche dove dovrebbe sorgere l'hub di Amazon
ANCONA - Presidente Francesco Acquaroli, la sfida intermodale con il progetto di un centro logistico all’Interporto è arrivata ad un punto nevralgico ma le trattative...

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ANCONA - Presidente Francesco Acquaroli, la sfida intermodale con il progetto di un centro logistico all’Interporto è arrivata ad un punto nevralgico ma le trattative sembrano essere in stallo. Cosa sta accadendo?


«Attualmente è in corso una trattativa tra privati e la società Interporto per l’insediamento di un hub logistico. Siamo ad un passaggio delicato e le fibrillazioni in atto non aiutano a mantenere un clima sereno attorno a questa operazione».

 
Cosa sta facendo la Regione che detiene il 95% delle quote di Interporto? Da più parti l’ente è stato chiamato in causa per consentire un’accelerazione della trattativa.
«A tale proposito la Regione sta fornendo tutto il possibile supporto istituzionale per il buon esito dell’operazione, nella piena consapevolezza della sua strategicità economica ed occupazionale per il nostro territorio. E stiamo esercitando pienamente il suo ruolo di indirizzo e controllo, monitorando giornalmente lo sviluppo dell’operazione, come è noto a tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda».


Lei ha deciso di tenere le deleghe per lo sviluppo di Interporto: quando siete arrivati al governo la società stava attraversando un momento difficilissimo. Parliamo di un deficit pesantissimo: 16 milioni di euro. 
«Nel maggio 2021 la giunta ha deciso di destinare ben 8 milioni di euro per consentire il piano di risanamento di Interporto. Tale risanamento è stato un risultato fondamentale, frutto di un lavoro concreto ed operativo, avvenuto senza protagonismi comunicativi, in un quadro di rigorosa legittimità per garantire la sicurezza nel medio-lungo periodo di questa infrastruttura strategica».


Adesso per la società interportuale si tratterebbe si ampliare la visione strategica accogliendo il centro logistico di un colosso dell’e-commerce della portata di Amazon. Siamo arrivati ormai a nove mesi di trattative. Troppo?
«Per chiudere questa operazione deve esserci l’accordo tra le parti, ma occorre che questo avvenga nel pieno e rigoroso rispetto della legge, senza mettere a rischio il capitale di Interporto da eventuali danni. Un vizio di legittimità o un’eventuale ingerenza esterna impropria nella trattativa in corso rischierebbero di minare la legittimità dell’eventuale accordo, con la conseguenza finale di precludere l’effettivo insediamento dell’hub logistico che invece tutti auspichiamo».


Dunque anche l’escamotage proposto dal Comune di Jesi di mettere in protezione i diritti edificatori di Interporto nel caso in cui Scannell si tirasse indietro non è una strada percorribile?
«Mi risulta che non sia praticabile giuridicamente. Se fosse stata un’operazione possibile sarebbe già stata portata a termine da Interporto».


La stupiscono le critiche del sindaco Bacci e del presidente degli industriali Bocchini?


«No, non mi stupiscono perché vivono direttamente le aspettative del territorio e, nella filiera istituzionale, sono coloro più vicini alla vicenda. Detto questo tutte le critiche sono comprensibili, ma a questo punto della vicenda occorrono le soluzioni giuridicamente sostenibili e su quelle bisogna lavorare». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico