OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA Un copione già visto. Nella giornata di ieri è calata di nuovo la mannaia sui voli di continuità territoriale operati dalla compagnia Aeroitalia. Dopo un dicembre da dimenticare - con un numero di cancellazioni e ritardi tale da aver spinto anche l’Enac, l’ente nazionale di aviazione civile, a vederci chiaro - pure gennaio non sembra partire con il piede giusto. Se nelle prime due settimane dell’anno le tratte verso Roma, Milano e Napoli stavano procedendo secondo gli orari programmati, ieri siamo tornati punto e a capo.
La mappa del disagio
Cancellata una delle due rotazioni per Milano, quella per Napoli viene accorpata al serale di Roma e parte con più di 5 ore di ritardo. Ma non basta: la mattina la tratta per la città della Madonnina anziché atterrare a Linate è stata dirottata a Bergamo, facendo peraltro registrare pesanti ritardi: la partenza prevista alle 7,05 è stata spostata alle 14, mentre l’arrivo al Sanzio che sarebbe dovuto cadere alle 10,20 è slittato alle 13,25. La compagnia, contattata dal Corriere Adriatico, è rimasta ancora una volta in silenzio.
Ma dall’aeroporto fanno sapere che a causare l’ennesimo inciampo sarebbero stati di nuovo problemi tecnici all’aeromobile.
Le regole
Le uniche ragioni per cui il servizio può essere interrotto si limitano a «condizioni meteorologiche pericolose, chiusura di uno degli aeroporti indicati nel programma operativo, problemi di sicurezza, scioperi, altri casi di forza maggiore». I voli di continuità territoriale sono un servizio pubblico concesso dallo Stato - con via libera dell’Ue - alle Marche isolate per avvicinarle al resto d’Italia. Al momento, tuttavia, questo servizio finanziato con soldi pubblici messi dal Governo nazionale e dalla Regione (e confermati con 11,7 milioni di euro nel triennio 2024/2026 nel bilancio di Palazzo Raffaello) non sta garantendo il diritto alla continuità territoriale ai residenti di questa regione.
Dopo lo scontro frontale con Atim, l’Agenzia regionale per il Turismo, in merito al mancato pagamento dei 750mila euro per la promozione, Aeroitalia ha già annunciato la volontà di lasciare le Marche appena possibile, ovvero dal prossimo ottobre, ad un anno dall’avvio delle rotte, come previsto dal bando. Ma nel frattempo sarebbe cosa gradita se l’operatività dei voli fosse garantita con continuità e puntualità. Per ora, invece, la continuità pare esserci solo sui disservizi. Intanto, ieri è calato il sipario sul collegamento con Barcellona, ultima destinazione internazionale, tra quelle operate da Aeroitalia, rimasta in piedi dopo la falcidia del 1°novembre scorso che ha spazzato via le mete Vienna e Bucarest.
La buona notizia
A questo proposito, si registra però almeno il lieto fine di una storia ai confini della realtà raccontata dal nostro giornale. «Finalmente, dopo quasi 3 mesi, ho ricevuto il rimborso». Meglio tardi che mai verrebbe da dire. A farlo sapere è Stefano Baldinelli, che lo scorso 11 ottobre aveva acquistato tre biglietti con destinazione Bucarest pagando 889,94 euro tra andata, programmata per il 30 dicembre, e ritorno il 7 gennaio. Aereoitalia, però, qualche giorno dopo ha cancellato la tratta dai tabelloni del Sanzio. Ora è arrivato il rimborso. Il ritardo è un optional, come sempre.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico