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ANCONA Lo strappo è servito. Aeroitalia compie il passo formale. Il dipartimento dell'ufficio legale della compagnia aerea consegna all'Enac la rinuncia al bando dei voli per la continuità territoriale. L'uscita di scena è incisa negli atti. La partita ora passerà di mano: l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile dovrà avviare una procedura d'urgenza per tentare di dar seguito, nei cieli sopra la dorica, allo scendere e salire in direzione Roma, Milano e Napoli.
I titoli di coda
L'ultima fiammella, che avrebbe potuto tenere accesa la fiaccola di quei collegamenti a prezzi calmierati, si è spenta sull'ultimo tentativo, compiuto in extremis: il confronto diretto e senza il filtro di un intermediario – la condizione posta dall'ad dell'aerolinea Gaetano Intrieri – con il governatore Francesco Acquaroli. Un nulla di fatto a cui segue la ricerca, veloce, di un vettore alternativo, per scongiurare l'interruzione di un servizio previsto per legge.
L’assist
Ma una mano tesa alla regione arriva dal viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, che ha le deleghe al trasporto aereo e agli aeroporti: «Se c'è una certezza in questa vicenda è che le Marche non resteranno senza il servizio programmato - la rassicurazione dell’esponente di Fratelli d’Italia - non perderete la continuità territoriale perché è garantita dalla normativa». Snocciola gli step dell’iter: «Si procederà con una manifestazione d'interesse pubblica per individuare le compagnie aeree interessate e poi ci sarà il passaggio di testimone». Sui dettagli di questo percorso, però, ci sono ancora zone grigie. Le penali, per esempio. Uscendo anticipatamente dalla Convenzione che regola i collegamenti dal Sanzio con Fiumicino, Linate e Napoli, Aeroitalia dovrebbe pagare penali di qualche milione per non aver dato il preavviso di 180 richiesto in caso di rescissione del bando. Ma se l’addio della compagnia derivasse da una mediazione con Enac (tradotto: sì ce ne andiamo, ma prima vi diamo tempo di trovare qualcuno che ci sostituisca), il capitolo penali potrebbe anche venire messo da parte. A patto che ci sia anche il sigillo del ministero delle Infrastrutture sul percorso. Insomma, tutte le parti in causa sembrano più o meno d’accordo nel convergere su una exit strategy soft.
I prossimi passi
La formalizzazione dell’uscita di scena di Aeroitalia permette all’Enac di avviare la procedura per la manifestazione pubblica di interesse finalizzata a sondare il mercato. Una call che dovrebbe durare almeno 15 giorni, ma alcuni abboccamenti ci sono già stati con più di una compagnia aerea, SkyAlps e Dat su tutte. Le garanzie arrivate dal presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma prima e dal viceministro Bignami fanno ben sperare sull’esito del delicato passaggio: le Marche avranno ancora la loro continuità territoriale. Speriamo di qualità superiore a quella vista finora. Non ci vuole molto.
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Corriere Adriatico