Ciarulli, Legambiente Marche: «Impatto ambientale minimo. Il percorso è stato trasparente»

"Salvaguardato l'aspetto paesaggistico"

Ciarulli, Legambiente Marche: «Impatto ambientale minimo. Il percorso è stato trasparente»
Marco Ciarulli, Presidente Legambiente Marche, che ne pensa dell'Adriatic Link, l'elettrodotto che collega Marche e Abruzzo? ...

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Marco Ciarulli, Presidente Legambiente Marche, che ne pensa dell'Adriatic Link, l'elettrodotto che collega Marche e Abruzzo?


«Da sempre la nostra associazione sostiene la riduzione della dipendenza dalle fonti fossili e la lotta al cambiamento climatico. In questo senso, ci sono delle infrastrutture che sono buone, alcune meno buone, altre ancora sono essenziali, e l'Adriatic Link è una di queste. In aggiunta, considerata anche la carenza infrastrutturale del centro Italia, grazie all'elettrodotto saremo in grado di ridurre la nostra dipendenza energetica dall'estero».


Terna ha coinvolto Legambiente nel processo di consultazione e progettazione partecipata dell'elettrodotto: ci racconta le fasi principali e come è avvenuto questo percorso?
«Come sempre accade, siamo stati coinvolti a tutti i livelli. Considerata la natura e la dimensione dell'azienda, si è partiti con il coinvolgimento della struttura nazionale per poi passare a livello regionale e di circoli cittadini. Siamo stati prima informati e poi coinvolti attraverso uno scambio di opinioni trasparente, con l'obiettivo di accompagnare il percorso sin dall'inizio. Il tema della partecipazione, che oggi è ancora nelle sue fasi iniziali, per noi è centrale: Terna, o qualsiasi altro soggetto proponente, non deve necessariamente passare per le associazioni, ma se tutti i soggetti portatori di interesse sono coinvolti è più facile raggiungere lo scopo finale. Inoltre, se noi condividiamo il progetto possiamo contribuire a farlo conoscere. Tutte le opere devono essere contestualizzate e calate sulle effettive necessità del territorio. Anche le opere più utili, se non precedute da un percorso di partecipazione e coinvolgimento, vengono respinte e rigettate».


Secondo lei, nel progetto in particolare per quanto riguarda la posa dei cavi sottomarini e l'approdo sono stati rispettati i criteri ambientali?
«Come Legambiente non ci sostituiamo mai agli enti preposti ad esprimere pareri e a dare la loro approvazione al progetto. Per noi rimane fondamentale la minimizzazione dell'impatto ambientale».
Quali sono state le vostre richieste durante la progettazione partecipata?
«Oggi qualsiasi nostra azione può avere un impatto ambientale. Per noi è fondamentale lavorare affinché le scelte strategiche che incidono sul futuro di lungo periodo siano del minore impatto possibile. Per esempio, per noi era importante che il tratto di cavo terrestre passasse sotto la strada già esistente, e il progetto di Terna prevede questa fondamentale opzione che non intacca l'aspetto paesaggistico».
È possibile realizzare infrastrutture utili e allo stesso tempo accettate dal territorio?
«Certamente, questo è ciò che cerchiamo di raggiungere. Tante opere possono essere oggi accettate dai territori. Per fare questo, secondo noi, è necessario condividere la mission e la motivazione del progetto e favorire la partecipazione. È uno sforzo che dobbiamo fare tutti: cittadini, istituzioni e privati».
f. l.
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Corriere Adriatico