Acquaroli sulle rotte per Roma e Milano: «Un servizio inaffidabile perciò i voli sono vuoti»
di Martina Marinangeli
ANCONA In aula fa rispondere all’assessore Goffredo Brandoni. Ma poi il governatore Francesco Acquaroli, che ha tenuto per sé le deleghe al Turismo e...
ANCONA In aula fa rispondere all’assessore Goffredo Brandoni. Ma poi il governatore Francesco Acquaroli, che ha tenuto per sé le deleghe al Turismo e all’Aeroporto, capisce come sulla delicatissima vicenda che coinvolge anche Atim sia il caso di tenere la barra dritta e di farlo in prima persona. L’Agenzia è una sua creatura, una decisione che connoterà il suo mandato da presidente della Regione. Sbagliare può costare molto caro. E così parte con la difesa d’ufficio: «Atim non è in discussione. I numeri parlano di un 2022 con record di presenze turistiche e di un 2023 con record di turisti stranieri. Credo che un'Agenzia debba avere il proprio tempo per sviluppare le progettualità e le strategie. Poi tutti noi saremo giudicati dai risultati».
La consecutio temporum
Considerando che l’incarico di direttore generale dell’Atim a Marco Bruschini è stato affidato l’11 luglio 2022 e la disciplina per il trasferimento delle risorse finanziarie connesse alle funzioni dell’Agenzia è del marzo 2023, pare quantomeno azzardato attribuirle i meriti del risultato centrato nel 2022. Il governatore non si tira indietro neanche sulla patata bollente della querelle tra Aeroitalia e Atim, che qualche zona grigia ce l’ha. «C'è stato un bando a cui la compagnia ha partecipato. Mi sembra irrituale (per dire poco) che si partecipi ad un bando e, contestualmente, si facciano altre richieste - sentenzia - i contratti di marketing sono un'altra cosa: unire la continuità territoriale al marketing è una cosa bizzarra», ribadisce il numero uno di Palazzo Raffaello. Poi mira ad alzo zero su Aeroitalia: «Un servizio si fonda sull'affidabilità. Se viene continuamente spostato l'orario di partenza o addirittura cancellato il volo all'ultimo minuto, il servizio non è ritenuto credibile e quindi l'adesione non potrà mai essere massiccia». A corollario della tesi porta la sua esperienza personale: «Un mio conoscente mi ha chiamato per dirmi che al quarto tentativo era finalmente riuscito a prendere l'aereo per Milano. A bordo erano più di 26: con tutto quello che è capitato, 26 eroi che si affidano a questo servizio è un successo». Poi snocciola domande che, obiettivamente, meritano risposta: «Se i voli fossero stati regolari e puntuali fin dall'inizio, i passeggeri sarebbero stati 26 o 50? E con quei numeri, il volo sarebbe stato autosufficiente o no? La risposta possiamo averla solo se ci sarà una compagnia che riuscirà a volare regolarmente su queste tratta. Questo chiediamo: che il bando venga assegnato a soggetti che poi mantengano l'impegno preso». Una richiesta che potrebbe sembrare lapalissiana. Ma dopo Aeroitalia andrebbe incisa sulla pietra.