ANCONA - Un accordo con il Consorzio delle Marche e l'Università di Camerino: sì al Piano di Bonifica. Le conoscenze scientifiche e le competenze tecniche...
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La firma è stata apposta nei gironi scorsi dal rettore, professor Flavio Corradini, e dall'amministratore del Consorzio, Claudio Netti. In concreto, attraverso la Scuola di Scienze e Tecnologie e quella di Architettura e Design, e con il supporto della Piattaforma Rap, l'Università si impegna a delineare lo stato e le criticità del reticolo idrografico marchigiano nell’area compresa tra il fiume Tenna, a sud, ed il fiume Misa a nord. I ricercatori si occuperanno, tra l’altro, della raccolta organica di studi, progetti e segnalazioni sullo stato di salute della rete idrografica regionale e dell'individuazione dei corsi d’acqua che presentano le maggiori criticità, e siano in grado di provocare gravi danni.
“Dall’esperienza del Progetto per la mitigazione del rischio idrogeologico predisposto dall’Ateneo di Camerino – ha sottolineato il professor Adrea Spaterna – è nata la proposta che ha avuto come obiettivo principale la ricomposizione e la riqualificazione fluviale delle aste principali dei territori della Consulta (Tenna, Tennacola, Salino, Chienti, Fiastra, Fiastrone, Potenza, Scarzito, Giano ed Esino) ed è scaturita la convenzione tra Unicam e il Consorzio di Bonifica delle Marche”.
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Corriere Adriatico