ANCONA - Mettiamoci comodi: secondo il ministero delle infrastrutture per la sistemazione dei nuovi guardrail in A14 probabilmente non sarà una questione di Natale 2020....
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Uno scenario disastroso
Il che, a un mese dal Natale, prefigurerebbe scenari disastrosi per la parte sud della Regione alla luce del caos scatenatosi nei giorni del Ponte dei Morti. Code interminabili in autostrada e traffico intasato per ore anche sulla seconda arteria del territorio, la Statale. Una situazione insostenibile, un intero territorio in ginocchio, una condizione che le Marche non possono tollerare. Anche se nel quadro grigio cupo potrebbe essere rimasto uno spiraglio.
Lo spiraglio possibile
Uno spiraglio collegato al dissequestro: ma servono determinati passaggi tecnici, giudiziari e prima di tutto la garanzia che il traffico possa avvenire in condizioni di massima sicurezza. A quel punto il via libera del tribunale di Avellino consentirebbe degli aggiustamenti di viabilità che, secondo i tecnici, migliorerebbero l’attuale condizione, anche non risolvendola. Insomma: a Natale ancora un incubo oppure un regalo. Niente vie di mezzo.
Niente vie di mezzo
La chiusura dei cantieri, infatti, è di là da venire. Si intreccia tra progetti, autorizzazioni, valutazioni dell’autorità giudiziaria e, solo allora, cantieri per installare le barriere di protezione per i 10 viadotti ritenuti non a norma dopo la tragedia di Acqualonga. Lo stato dell’arte è che il Gip di Avellino Ciccone non ritiene sufficiente un semplice cronoprogramma approvato dal Mit ma vuole progetti definitivi vidimati dal ministero. Per questo – come scritto nell’edizione di ieri – Autostrade si impegna sin dalla prossima settimana a consegnare i nuovi progetti definitivi al ministero.
Si punta al quarto tentativo
Una volta approvati i progetti da Roma, questo almeno è l’auspicio, si procederà a ruota con la quarta istanza di dissequestro al tribunale di Avellino. Ma anche ipotizzando il via libera del Gip del tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone poi cosa potrebbe succedere? Fonti vicino ad Autostrade riferiscono di un primo step con il quale verrebbero allestite paratie provvisorie a norma, dopodiché ci potrebbe essere un margine maggiore per gestire flussi e lavori. Dal Mit, invece, si fanno valutazioni più generali.
La premessa
Placido Migliorino, responsabile delle concessioni autostradali antepone una premessa: «Intanto siamo difronte a una situazione tecnicamente variegata. Per alcuni tratti in questione della A14 vanno ancora presentati al mio ufficio progetti definitivi; per altri servono dei progetti esecutivi che invece devono passare dalla direzione dei lavori del ministero». Premesso questo, quali sono i progetti, autorizzati dal soggetto pubblico, pretesi dal giudice? «Paradossalmente sono i progetti definitivi – spiega Migliorino – perché su quelli l’autorità giudiziaria valuta il dissequestro. In caso di accoglimento si passa all’apertura dei cantieri nei quali si faranno le prove dei materiali, prove decisive per la redazione dei progetti esecutivi, quelli con cui poi il soggetto esecutore (Pavimental, la società in house di Autostrade, secondo quanto comunicato proprio da Aspi, ndr) lavorerà».
La priorità assoluta
«Siamo stati noi - continua il dirigente - ad ordinare ad Autostrade di dare priorità a quelle lavorazioni e anche il ministero si impegna a valutare il più velocemente possibile i progetti definitivi mentre non rientrano nella competenza del mio ufficio le approvazioni competenza della direzione dei lavori del ministero». E i tempi? «I lavori veri – dettaglia e gela tutti Migliorino – potrebbero iniziare dalla prossima primavera e protrarsi fino alla primavera del 2021». In bocca al lupo a noi e alle Marche, soprattutto quelle del sud: ne avremo davvero bisogno.
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Corriere Adriatico