ANCONA - E’ stato sventato lo scippo del Verdicchio e di altri vini marchigiani da parte dell’Unione Europea. Ad affermarlo è la Coldiretti Marche dopo...
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Un’ipotesi che avrebbe consentito in pratica di immettere sul mercato generici vini “Verdicchio”, “Vernaccia”, “Lacrima” godendo della notorietà delle rispettive denominazioni di origine che hanno fatto conoscere questi prodotti nel mondo e danneggiando l’immagine degli stessi, dal Verdicchio di Jesi e di Matelica, alla Lacrima di Morro d’Alba, alla Vernaccia di Serrapetrona.
“Il futuro della nostra agricoltura dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività territoriali che sono state la chiave del successo nel settore del vino dove hanno trovato la massima esaltazione – sottolinea Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche -. E’ dunque positivo sventare il rischio di una pericolosa banalizzazione di alcune delle nostre Doc più prestigiose”.
Nelle Marche, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, sono attive complessivamente 14.200 aziende, per una superficie complessiva di circa 16.200 ettari. L’80 per cento delle uve raccolte viene utilizzato per la produzione dei venti vini riconosciuti a Denominazione di origine. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico