Il vino che viene dagli Abissi L'Abruzzo e l'Italia in prima linea

Il vino che viene dagli Abissi L'Abruzzo e l'Italia in prima linea
ROSETO DEGLI ABRUZZI - Gabbie immerse negli abissi al posto della cantina e cantinieri con la muta da sub: questa la nuova frontiera del vino lanciata da un italiano, Pierluigi...

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ROSETO DEGLI ABRUZZI - Gabbie immerse negli abissi al posto della cantina e cantinieri con la muta da sub: questa la nuova frontiera del vino lanciata da un italiano, Pierluigi Lugano, nel 2010, con la 'riemersionè delle prime bottiglie di spumante Bisson invecchiato sott'acqua, e ora tecnica brevettata, i cui prodotti stanno facendo il giro del mondo. E proprio ai vini delle profondità marine è dedicata la rassegna 'Abissì, dal 24 al 28 maggio prossimi, organizzata a Montepagano, l'antico borgo di Roseto degli Abruzzi (Teramo), al ristorante diffuso D.One.


L'idea è di Nuccia De Angelis e Davide Pezzuto, rispettivamente manager e chef. Ma soprattutto Nuccia, fondatrice, insieme al marito Alessandro Marroni, di Dan Europe, organizzazione internazionale no profit per la ricerca e la sicurezza in immersione. Ad accompagnare i piatti, per i 5 giorni di questa prima rassegna, le 'bollicinè della Bisson, inabissati nella Baia del Silenzio a Sestri Levante. Le bottiglie sono posizionate a 60 metri di profondità. Qui trovano una temperatura sempre costante a 15 gradi, l'oscurità e quel dondolio delle onde che crea un remuage naturale. «Sapidità e persistenza, con l'assenza completa di zuccheri residui; il mare giova ai nostri spumanti - spiega Lugano - e ne fanno un prodotto molto diverso apprezzato dalla critica e dal mercato».

Un mercato che dalle 6.200 bottiglie della prima riemersione del 2010, riferisce Lugano, è arrivato a 30mila pezzi. Ogni gabbia che va sott'acqua contiene circa 500-520 bottiglie classiche. Il loro valore è dovuto all'incrostazione che si forma sulla bottiglia, resa compatibile con gli alimenti grazie a tecniche di asciugatura e aderenza particolari. Per ogni immersione e ogni riemersione vengono utilizzate squadre da 18 subacquei e mezzi navali per lavorazioni in mare. Le bottiglie vengono immerse a fine primavera per farle riemergere 15 mesi dopo.  E proprio lo spumante Abissi nella rassegna di Montepagano, ospite d'onore per accompagnare i piatti preparati dallo chef: duo di gambero rosso di Mazara al naturale, gel al Brandy, asparagi di mare, seppia macchiata dal suo nero, lattuga di mare, spugne alle olive, spaghetti ai ricci di mare e tartufo nero, filetto di rana pescatrice in guazzetto ai tartufi di mare e dragoncello, macaron di baccalà mantecato.


 «Per noi la rassegna 'Abissì è un progetto che vogliamo ripetere nel tempo e che esporteremo anche in occasione di un evento nazionale che si svolgerà in Liguria in collaborazione con Dan Europe», dice Nuccia. E dopo l'azienda Bisson sarà la volta del Cal Joncols prodotto in Spagna nel Parc Natural del Cap de Creusala; del primo vino subacqueo andaluso, il Garum submarino e poi di un vino portoghese affinato nelle acque di un fiume, da qui il suo nome, Vinho da àgua.  A Montepagano in scena anche arte e foto, tutto all'insegna del mare. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico