ANCONA - Sono cresciute del 22 per cento le esportazioni regionali di olio d’oliva nel 2015, a conferma del dato che vede un generale incremento delle vendite di prodotti...
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Un risultato positivo reso possibile anche dall’incremento produttivo fatto registrare rispetto al 2014, pur rimanendo ancora sotto la media storica. Ma il buon risultato dell’olio è anche la conferma del dato dell’export di prodotti agroalimentari che è cresciuto complessivamente del 13 per cento nel 2015, raggiungendo quota 368 milioni di euro, record storico per la nostra regione, in controtendenza rispetto all’andamento generale.
A preoccupare i produttori marchigiani sono però da un lato il calo dei prezzi all’origine e dall’altro i recenti provvedimenti di “ispirazione” comunitaria, dalla fine dell’obbligo di indicare la scadenza di 18 mesi sulle bottiglie di olio in commercio al via libera al contingente di olio tunisino a dazio agevolato, che aumenta il rischio di inganni a danno dei consumatori.
Da qui il consiglio della Coldiretti di preferire gli acquisti direttamente dal produttore e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica Secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat, le aziende olivicole nelle Marche sono circa 22.000 su una superficie di circa 10mila ettari di oliveti, con 160 frantoi attivi.
Per quanto riguarda il biologico, la aziende sono 1.000, per una superficie di circa 1.600 ettari. Il valore della produzione olivicola marchigiana è di 20 milioni di euro, mentre quello dell’export ammonta a 2,3 milioni di euro (dato 2015). Le Marche vantano anche due Dop nel settore olivicolo (Olio di Cartoceto Dop e Oliva Ascolana del Piceno Dop). Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico