Amatriciana con aglio in camicia, le scuse di Cracco. E la notizia arriva in Europa

Amatriciana con aglio in camicia, le scuse di Cracco. E la notizia arriva in Europa
RIETI - Caso Amatriciana, scuse dello chef Carlo Cracco e notizia che supera i confini nazionali. Lo chef Carlo Cracco, che sabato sera, in una trasmissione di Canale 5 con Maria...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIETI - Caso Amatriciana, scuse dello chef Carlo Cracco e notizia che supera i confini nazionali. Lo chef Carlo Cracco, che sabato sera, in una trasmissione di Canale 5 con Maria De Filippi aveva indicato "l'aglio in camicia" tra gli ingredienti per l'amatriciana, oggi si scusa: in un'intervista al Messaggero (sulle pagine nazionali, nell'edizione in edicola oggi), afferma che era uno scherzo, scusandosi con Amatrice.




THE GUARDIAN Ma, intanto, la notizia inizia a fare il giro d'Europa: l'edizione on line dell'inglese The Guardian riporta della polemica. Nell'articolo, si riporta un elenco di ingredienti: guanciale, pecorino, vino bianco, pomodori San Marzano, pepe e peperoncino.



IL SINDACO Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, dalla sua pagina facebook, ringrazia il presidente della regione, Nicola Zingaretti, per il suo intervento di ieri, "a difesa" della vera Amatriciana: "Ho appena ricevuto la telefonata del Presidente Zingaretti che mi esprimeva la sua solidarietà per le nostre battaglie a tutela della nostra famosa ricetta, prodotto tradizionale tipico della Regione Lazio.

Grazie Nicola!".



Insomma, il caso sembra chiudersi e l'amatriciana rimane fedele alla sua tradizione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico