Pascoli montani a secco, acqua con le autobotti: ecco come gli allevatori affrontano questa nuova insidia

Pascoli montani a secco, acqua con le autobotti: ecco come gli allevatori affrontano questa nuova insidia
VISSO -  «Sono già 15 giorni che trasportiamo a nostre spese l’acqua sui pascoli per i nostri animali. Questa sarà un’estate siccitosa e sono...

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VISSO -  «Sono già 15 giorni che trasportiamo a nostre spese l’acqua sui pascoli per i nostri animali. Questa sarà un’estate siccitosa e sono molto preoccupato». Ogni viaggio costa circa 300 euro. A parlare è l’allevatore vissano Maurizio Sabbatini, che già da tempo ha denunciato la mancanza di acqua sui pascoli, in particolare nella zona di Macereto dove tiene i suoi animali. 

 


«Attendiamo da anni che si risolva il problema dell’acqua sui pascoli - afferma -, il terremoto ha distrutto una serie di condotte e fontanili e disseccato diverse sorgenti. Sino ad oggi non c’è stata tra le istituzioni la volontà di sedersi intorno ad un tavolo e risolvere le problematiche che sono a tutti note da anni. Sino ad oggi sono state spese almeno 300 mila euro per il trasporto, che fino all’anno scorso era gestito dalla Protezione civile. L’acqua è un bene pubblico, i comuni come Visso, Pieve Torina e Ussita dovrebbero unirsi intorno ad un tavolo, esaminare i problemi e risolverli insieme. Va evitata la dispersione delle sorgenti in quota, le acque vanno convogliate dove servono. C’è bisogno di nuovi acquedotti, che possano rifornire i bottini di presa, se non si fa questo non si risolve niente». 


Sabbatini ricorda come la zona sia anche battuta in estate dai turisti che percorrono il Grande Anello dei Sibillini: «La mancanza di acqua si ripercuote anche sui turisti che percorrono il Grande Anello dei Sibillini, ci sono state lamentele per la mancanza di acqua. Questo non favorisce il ritorno delle persone in questi luoghi e nemmeno le attività che resistono qua. Due anni fa sono stati stanziati 65 mila euro di fondi per la ricerca di acqua nella zona di Cupi di Visso, ma non ha dato frutto».

 

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Corriere Adriatico