Non soltanto il Colle dell’Infinito. Pure il centro storico di Recanati ora brilla di nuova luce

La nuova illuminazione
RECANATI - La luce, di per sé, è bellezza ed è la sostanza di cui sono fatti i sogni. A Recanati, sotto forma di installazioni moderne, diventa lo strumento...

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RECANATI - La luce, di per sé, è bellezza ed è la sostanza di cui sono fatti i sogni. A Recanati, sotto forma di installazioni moderne, diventa lo strumento per evidenziare il passato, la storia e la cultura che contraddistinguono la città dell’Infinito. In una frase: «un sogno che diventa realtà» come ha detto Susanna Antico dell’Associazione internazionale di lighting design Iald.

 

 

Nel borgo leopardiano dove si continua a guardare “oltre la siepe”, la luce è “Light for future” in un progetto, presentato ieri, che si inserisce nel programma regionale triennale della Cultura 2021-2023, promosso dal Comune e da iGuzzini illuminazione in collaborazione con Iald, Accademia di Belle Arti di Macerata e la società Distribuzione Elettrica Adriatica, sotto la direzione artistica dello scenografo Giancarlo Basili.
Così, alcuni tra i luoghi più caratteristici del borgo, come il chiostro di Sant’Agostino, il chiostro di Palazzo Venieri, l’acquedotto civico, la Porta San Filippo, il Multisala Sabbatini e il convento delle Clarisse, sono diventati da ieri sera il palcoscenico degli interventi di luce architetturale e creativa. «In una città così bella - ha ammesso Basili - è stato difficile pensare a come valorizzare questi spazi attraverso la luce, ma l’idea è venuta anche grazie alla straordinarietà di questi luoghi. Siamo in una città con paesaggi meravigliosi, ed aver puntato su Recanati e sulla sostenibilità ambientale diventa un messaggio ancor più positivo. Ci siamo prodigati per cercare di dare allo spettatore un percorso visionario, dove la luce è importante e allo stesso tempo diventa arte». Dopo due convegni sul tema che si sono svolti in mattinata, nell’aula magna del palazzo comunale, ieri pomeriggio, è stato presentato il progetto prima dell’accensione delle installazioni. 
«È il punto conclusivo di un lungo lavoro - ha detto il sindaco Antonio Bravi -. La progettazione e la creatività rendono meglio fruibile una parte della città che saremo in grado di apprezzare ulteriormente». A sottolineare l’importanza del partenariato tra pubblico e privato anche l’assessore Rita Soccio: «È un progetto che ha coinvolto quasi tutta la città - ha detto - e che arricchisce l’offerta culturale. Questo lavoro ha due valenze: una economica e l’altra sociale perché, oltre a innescare una situazione di bellezza monumentale, ci saranno luoghi belli dove si potrà socializzare». “Light for future” è stato possibile grazie al bando regionale che mira a riqualificare i borghi delle Marche: «È nato dall’ascolto dei territori - ha detto l’assessore regionale Giorgia Latini - . Sarebbe bello, per la giornata della luce del 16 maggio, quando tutte le installazioni dei borghi saranno accese, celebrare questa progettualità tutti insieme». 


Le ha fatto eco il presidente Francesco Acquaroli: «Quello dei borghi è un grande patrimonio - ha esordito - . Così come lo è il nostro paesaggio. Rappresenta ciò su cui dobbiamo puntare, cercando di recuperare le tradizioni e la bellezza che possono risollevare il circuito economico regionale».

 

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Corriere Adriatico