Treia, studentessa Rebecca dona il midollo osseo: «Aiutare gli altri è un’emozione che cambia la vita»

La studentessa Rebecca: «Donare il midollo osseo? Un’emozione che cambia la vita»
TREIA - «Donare il midollo osseo è un’emozione che ti cambia la vita». L’esperienza della giovane Rebecca Balloriani, treiese di 23 anni, è...

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TREIA - «Donare il midollo osseo è un’emozione che ti cambia la vita». L’esperienza della giovane Rebecca Balloriani, treiese di 23 anni, è una preziosa testimonianza che giunge a meno di due settimane da “CorriAdmo”, l’appuntamento promosso dalla locale Associazione donatori di midollo osseo il 24 settembre a Macerata. L’evento, alla sua quarta edizione, è idealmente “aperto” dal grande sorriso e dalle parole della giovane studentessa dell’Università di Parma che racconta le sue sensazioni dopo la chiamata del Centro trasfusionale del capoluogo.  


«Si tratta di qualcosa di davvero qualcosa di fantastico - conferma - anche perché fin da piccola desideravo aiutare il prossimo». Appena maggiorenne arriva l’iscrizione all’ Avis, per la donazione del sangue, e poco dopo a quella nel registro dei donatori di midollo osseo (accessibile per chi abbia un’età tra i 18 e 35 anni). Poi, pochi anni dopo, la chiamata alla quale non dire di no: «Mi sono buttata in questa avventura con tutto il cuore: medici e infermieri mi hanno dato tutte le informazioni necessarie e ho iniziato il mio “cammino” in questa esperienza, dai controlli di routine al prelievo». Ad accompagnarla la mamma e un equipe medica davvero professionale: «Questa esperienza è entrata nella mia vita in un momento molto particolare – aggiunge Rebecca –, devo ringraziare tutto il personale del Centro trasfusionale di Macerata e dell’ospedale di Ancona, così come i volontari di Admo e di Avis. Si tratta di una delle scelte migliori della mia vita e che rifarei ancora una volta».

La telefonata l'8 marzo

 

La telefonata è avvenuta in una data molto simbolica: «Era l’8 marzo del 2022, quel giorno ho capito che aiutare gli altri sia la cosa più bella che ci sia al mondo». La donazione può avvenire tramite prelievo di sangue periferico, come nel caso di Rebecca, metodo utilizzato in 8 donazioni su 10, oppure dal midollo osseo dalle ossa del bacino, la donazione “più antica”. Non un processo semplice, seppur sicuro: «Ne vale ampiamente la pena, poi c’è tutto il tempo per recuperare anche pensando al fatto di aver potuto contribuire a salvare una vita». Un’esperienza da consigliare anche ai propri coetanei? «Assolutamente sì – dice –, consiglio di iscriversi ad Admo appena possibile e di utilizzare ogni occasione per informarsi». Tra queste, appunto, l’appuntamento con CorridAdmo: «Una giornata piena di divertimento, ma anche per dissipare ogni dubbio – ha concluso Rebecca –, sarà presente personale qualificato a rispondere a ogni domanda. Per questo invito tutti a partecipare e, per chi può, a iscriversi perché, ve lo assicuro, non c’è cosa più bella al mondo che donare».

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Corriere Adriatico