Treia, la Procura apre un'inchiesta sulla morte dell'imprenditore

Claudio Gianfelici
MACERATA - La Procura di Macerata ha aperto un fascicolo a seguito della morte di Claudio Gianfelici, il piccolo imprenditore treiese morto a 53 anni all’ospedale di...

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MACERATA - La Procura di Macerata ha aperto un fascicolo a seguito della morte di Claudio Gianfelici, il piccolo imprenditore treiese morto a 53 anni all’ospedale di Macerata dopo aver ingerito dei medicinali. L’ipotesi di reato è omicidio colposo e, al momento il fascicolo è aperto contro ignoti, nessun indagato dunque. All’indomani della morte del cinquantatreenne avvenuta mercoledì scorso, infatti, i familiari hanno depositato un esposto per accertare se la morte dell’imprenditore avrebbe potuto essere evitata o meno. Il sostituto procuratore Rosanna Buccini ha dunque disposto accertamenti sulla salma. I medici legali hanno effettuato dei prelievi riservandosi di chiarire, al termine delle analisi, se l'imprenditore avrebbe potuto essere salvato. 


La tragedia è avvenuta quattro giorni fa. Da quanto è emerso l’imprenditore aveva assunto dei medicinali. Era pomeriggio quando è partita una chiamata disperata di richiesta di soccorso al 118, Gianfelici stava male e aveva bisogno di aiuto immediato. Un’ambulanza a sirene spiegate ha raggiunto l’abitazione dell’appaltatore che si trova in contrada Santa Maria in Piana e i soccorritori hanno prestato le prime cure del caso. Gli uomini dell’emergenza sanitaria avrebbero riscontrato un’intossicazione causata, sembrerebbe, dall’assunzione di farmaci. A quel punto il cinquantatreenne era stato caricato sull’ambulanza e trasportato d’urgenza al pronto soccorso. Lì era stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso per poi essere trasferito nel reparto di Rianimazione dove aveva trascorso tutta la notte. All'indomani, in mattinata, le sue condizioni si aggravarono in maniera irreparabile e per l’imprenditore cinquantatreenne non c’era stato più nulla da fare. Una notizia terribile per i familiari che avevano vissuto ore d’angoscia ma sempre con la speranza di strapparlo alla morte. A piangerlo, la moglie Antonella e i due figli. Con loro il fratello che in passato era stato titolare insieme a lui di una piccola ditta. Dopo il dramma, ancora sotto choc per l'accaduto, i familiari hanno deciso di rivolgersi ad un avvocato e tramite il legale hanno presentato un esposto in Procura.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico