TREIA - Cacciatore spara a 60 metri dal ristorante, dopo un diverbio punta il fucile contro i proprietari: «Se mi toccate il cane, sparo». Queste le parole che un...
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Da quanto riferisce il nipote sembra che l’uomo abbia sparato a circa 60 metri dall’abitazione e a 50 metri dalla provinciale, superando notevolmente i limiti imposti dalla legge sulla caccia, che impone la pratica ad una distanza di sicurezza di 100 metri da case, luoghi di lavoro e strade. «Abbiamo chiesto all’uomo, che avrà avuto circa cinquant’anni - riferisce il nipote di Vincenzetti - perché avesse sparato così da vicino e lui, ribadendo che la distanza era maggiore, si è giustificato dicendo che aveva notato una lepre uscire dalla tana. A terra vicino al recinto abbiamo trovato tre bossoli. Mio padre mi ha detto di trattenere il cane del cacciatore per impedire che continuasse ed esplodere i colpi e a quel punto, probabilmente espressa nell’attimo concitato, è arrivata la minaccia».
«Ho sentito un forte botto e sono corso all’esterno - racconta Elio Vincenzetti - sono arrivato quando il cacciatore si stava già allontanando. Aveva in mano un fucile automatico con cinque colpi, due dei quali ancora in canna. Accanto al ristorante abbiamo un allevamento di oltre dieci coton de tulear, alcune cagnoline sono incinta, il primo pensiero è stato per loro. Avevo paura che un proiettile avesse ucciso mamma e cuccioli. Non è la prima volta che qualche cacciatore si avvicina alla tenuta, forse questo episodio è stato il più aggressivo». Sul posto i carabinieri della stazione locale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico