Ragazzina autistica maltrattata: «Caso sconcertante, ma isolato. La scuola è parte lesa»

Ragazzina autistica maltrattata: «Caso sconcertante, ma isolato. La scuola è parte lesa»
TOLENTINO - C’è silenzio nel piazzale dei locali della ex Quadrilatero, dove dal 2016 ha sede l’istituto Filelfo di Tolentino. Solo un mese fa, a riempirli,...

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TOLENTINO - C’è silenzio nel piazzale dei locali della ex Quadrilatero, dove dal 2016 ha sede l’istituto Filelfo di Tolentino. Solo un mese fa, a riempirli, centinaia di studenti in marcia per chiedere il nuovo Campus scolastico. Ieri, invece, dopo l’arresto di una insegnante e di una assistente per l’autonomia e la comunicazione, accusate di maltrattamenti ad una ragazza autistica, nessuno ha voglia di parlare.

 

La notizia è stata resa nota in mattinata, durante l’orario scolastico, e inevitabilmente si è diffusa tra i banchi e gli uffici del personale scolastico. Il primo a voler difendere l’immagine della scuola è il dirigente Donato Romano

Lo sgomento

Poche parole le sue: non nasconde lo sgomento, ma invita alla calma e alla serenità. «La scuola è parte lesa - esordisce - . Per quanto mi riguarda, una volta venuto a conoscenza di questa situazione, ho provveduto tempestivamente come pubblico ufficiale a denunciare i fatti ai carabinieri. Questo a tutela della minore, della scuola e dell’ottimo lavoro che i docenti svolgono ogni giorno, anche con tutti gli studenti diversamente abili. Come ripetuto in altre circostanze - aggiunge - , la nostra è una scuola che ha nell’inclusione uno dei propri punti di forza». Mette l’istituto al primo posto, anche per evitare che questa vicenda travolga il corpo docenti e gli studenti. «Il mio interesse - ribadisce - , e ritengo anche quello della scuola, è di conservare un atteggiamento di calma e serenità. Ripeto, questo è un caso sconcertante, ma decisamente isolato e non rappresenta quanto si fa nella nostra scuola». 

Lo stupore

Non nasconde lo stupore, infatti, nell’aver scoperto la vicenda che ha coinvolto una docente «preparata, abilitata, specializzata e con diversi master nel proprio curriculum - dice - . È nel nostro istituto da diversi anni. L’assistente, invece, non fa parte del personale scolastico, ma viene inviato, tramite servizi sociali, dalla cooperativa Coos Marche, convenzionata con il Comune e che fornisce servizi in questo ambito». Una vicenda che ha trascinato la scuola nell’occhio del ciclone, non appena le forze dell’ordine hanno illustrato l’operazione portata avanti negli ultimi mesi, durante una conferenza stampa. «Nessuno mi aveva informato che sarebbe stata resa nota stamattina (ieri) - confida il dirigente - . Pensavo fossimo ancora nella fase delle indagini sulle quali c’è stato sempre massimo riserbo». 

Lo sconcerto

Sconcerto anche tra gli insegnanti che, all’uscita da scuola, preferiscono non parlare. «Sarà il dirigente scolastico a farlo - le parole di una docente - . Noi ci siamo confrontati e riteniamo che sia giusto restare in silenzio. Si tratta di una situazione delicata». Sono loro che hanno dovuto trovare le parole giuste anche per parlare della notizia agli altri studenti. I ragazzi, seppur frastornati da quanto emerso e restii a rilasciare dichiarazioni, ammettono di aver «notato una scarsa attenzione da parte della docente di sostegno già da parecchio. Non potevamo, però, in nessun modo immaginare che ciò fosse seguito da queste azioni così immorali. Ci auguriamo il meglio per la nostra compagna e speriamo non accadano più atti di questo tipo, né in questa e né in altre scuole».

 

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Corriere Adriatico