Al castello della Rancia ricostruita la vita dell’uomo di diecimila anni fa

L'allestimento del museo al castello della Rancia
TOLENTINO - Sabato prossimo 29 maggio verrà inaugurata la nuova sezione preistorica del museo Silverj di Tolentino che ha sede nel Castello della Rancia....

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TOLENTINO - Sabato prossimo 29 maggio verrà inaugurata la nuova sezione preistorica del museo Silverj di Tolentino che ha sede nel Castello della Rancia. L’esposizione è interamente dedicata al sito mesolitico di Contrada Pace.

 

Il rinvenimento risale a pochi mesi fa, quando a seguito di indagini archeologiche preventive eseguite presso il cantiere del nuovo plesso scolastico Francesco Filelfo, è emerso un importante accampamento preistorico databile al Mesolitico antico (tra 11.550 e 8400 anni fa). L’eccezionale stato di conservazione delle strutture e dei reperti rinvenuti hanno permesso di ricostruire le modalità di vita dei gruppi di cacciatori-raccoglitori preistorici che lo hanno frequentato. 

Secondo l’archeologo della Soprintendenza Stefano Finocchi si tratta di «una scoperta importante, considerando che ad oggi si tratta dell’unico sito della regione ad aver restituito abbondanti concentrazioni di manufatti in selce, resti ossei e diversi focolari riferibili a questo periodo della preistoria».
«L’eccellente stato di conservazione e la grande ricchezza del sito in termini di materiale recuperato - ha commentato all’indomani del ritrovamento Davide Visentin, archeologo preistoricista dell’Università di Ferrara - ne fanno sicuramente uno dei ritrovamenti più importanti e significativi a livello italiano ed europeo». 

L’esposizione è stata fortemente voluta dall’amministrazione comunale che ha affidato l’allestimento alla società cooperativa ArcheoLab di Macerata, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza archeologia, bdelle Marche e dell’Università di Ferrara che stanno coordinando il progetto di studio e le analisi di laboratorio delle decine di migliaia di manufatti scheggiati e resti ossei rinvenuti sul sito. Al progetto di studio collaborano vari enti e professionisti fra cui l’Università La Sapienza di Roma e il Muse di Trento. Il percorso espositivo è stato concepito per coinvolgere il visitatore nella vita e nelle attività quotidiane degli uomini di 10.000 anni fa, cercando di restituire in modo efficace e suggestivo immagini, colori e suoni dell’insediamento mesolitico di Contrada Pace. 



Attraverso l’esposizione dei reperti più significativi, di ricostruzioni grafiche di grande effetto e di riproduzioni sperimentali di oggetti mesolitici, il visitatore sarà accompagnato indietro nel tempo per conoscere lo stile di vita degli ultimi cacciatori-raccoglitori europei. Il nuovo allestimento prevede anche un’aula didattica dove si svolgeranno dei laboratori di archeologia che andranno a completare la visita alla mostra per i più piccoli.
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Corriere Adriatico