Tolentino, il direttore dopo i controlli «Hotel 77 è un marchiodi qualità»

Il Nas
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TOLENTINO - In merito alla notizia pubblicata ieri sulla chiusura da parte dei Nas della cucina del ristorante dell’ Hotel 77, il direttore Renato Mari precisa: «l numero di agenti di polizia che hanno richiesto visita medica nella serata di martedì è di sei, come confermato dalla dirigente Asur che sta seguendo la vicenda, e non di quindici come erroneamente apparso sulla stampa».

«Da quando è iniziata l’emergenza terremoto, l’ Hotel 77 - scrive il direttore Renato Mari - distribuisce un numero di pasti che oscilla fra i 200 e i 250 al giorno, compresi quelli destinati alle persone che sono state fatte evacuare dalle proprie abitazioni e sono alloggiate nel nostro albergo. Curiosa la circostanza che appena cinque persone abbiano avuto presunti problemi relativi al vitto distribuito che è a menù fisso e quindi uguale per tutti gli ospiti.
Risulta tutto da dimostrare il rapporto causa-effetto fra le visite mediche richieste dagli agenti e il cibo servito nel nostro ristorante, come invece lasciano trasparire gli articoli. A seguito dell’accurata ispezione di Nas e Asur, ci è stato richiesto di provvedere alla chiusura della cucina per pochi giorni per eseguire pochi lavori di adattamento: tutto questo lascia intendere che non siano state riscontrate gravi irregolarità da parte delle autorità competenti. Malgrado il comprensibile disagio causato dall’impossibilità di fornire il vitto ai nostri ospiti, ci siamo immediatamente organizzati trovando la collaborazione di un vicino ristorante, evitando così di interrompere anche per un solo pasto il servizio offerto quotidianamente. Il marchio Hotel 77 è da decenni sinonimo di qualità e cortesia e non sarà certo un articolo di giornale a scalfire la fiducia che nel corso degli anni siano riusciti a conquistare nei nostri clienti.
Il nostro lavoro continua e continuerà con la stessa passione di sempre. Anzi, ripartiamo con ancora maggiori stimoli. Stiamo comunque valutando la possibilità di vedere tutelata la nostra immagine nelle sedi competenti».

Va precisato ad onor di cronaca che nell’articolo pubblicato ieri dal Corriere Adriatico è stato riportato che una quindicina tra carabinieri e poliziotti hanno iniziato ad accusare i primi sintomi di una intossicazione e che solo alcuni di loro sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso. È stato anche evidenziato che “nelle prossime ore si dovrà accertare se ci sia un nesso causale tra il cattivo stato igienico e i malori accusati dalle forze dell’ordine”. I Nas hanno disposto la chiusura della cucina (atto che non viene richiesto, ma disposto) non per i malori, ma per quanto riscontrato nell’accertamento, ovvero: prodotti alimentari carenti sotto il profilo delle indicazioni relative alla tracciabilità e diversi alimenti scaduti, alcuni da un paio di mesi, altri, sembrerebbe, da più tempo. Nel corso delle verifiche i carabinieri del Nas hanno trovato anche una cella frigorifera abusiva, ovvero non denunciata all’autorità sanitaria. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico