Tolentino, Bocci e una coppia indissolubile, storia di una rinascita

Cesare Bocci e Daniela Spada
TOLENTINO - «Invece di pensare a quello che non potete più fare,  pensate a quello che avete in più». E' il consiglio che  Daniela...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TOLENTINO - «Invece di pensare a quello che non potete più fare,  pensate a quello che avete in più». E' il consiglio che  Daniela Spada, moglie dell'attore maceratese Cesare  Bocci, ha voluto dare a tutti i lettori del libro  scritto insieme a suo marito. “Pesce d'aprile” è il  titolo del testo dove la coppia racconta dell'ictus che  il primo di aprile del 2000 colpì la donna a solo una  settimana dal parto; racconta i momenti dopo il coma e  la forza di volontà con la quale, insieme, hanno  affrontato la vita e hanno vinto anche contro i  pronostici della medicina.

«Con il lavoro che faccio -  racconta Bocci - la nostra storia era ormai nota a tutti  e in molti ci dicevano di scrivere un libro per  raccontarla. Il nostro obiettivo è sicuramente quello di  raccontare la vittoria sulla malattia, dare una mano a  chi questa forza non ce l'ha e vede il male come la fine  della vita. Scrivere questo libro è stata una catarsi -  prosegue -. Parlarne serve per comprendere ancora di più  e il confronto tra me e Daniela durante la scrittura è  servito a farle conoscere dei fatti accaduti durante il  suo stato di coma, di cui lei non era a conoscenza o li  aveva rimossi. Anche a me è servito per ricostruire  alcuni tasselli di questa storia». Nel libro Cesare Bocci non manca di parlare delle sue  radici, del paese dove è nato, Camporotondo di  Fiastrone. Origini che gli sono servite anche per  affrontare la malattia di sua moglie: «L'essere nato e  vissuto in una società come quella marchigiana - dice -  ti dà la convinzione della forza e della fiducia che  puoi avere nella famiglia, nelle persone che ti sono  vicine e nei compaesani. Dei marchigiani dicono che  siamo dei grandi lavoratori, ed è vero, perché per  affrontare la malattia devi lavorare molto. Per questo  posso dire che anche Daniela, pur non essendo  marchigiana, è stata forte come gli uomini delle nostre  terre». L'attore maceratese è da sempre impegnato sul  sociale e anche nel testo scritto con la moglie non  mancano i riferimenti all'attualità e al suo modo di  pensare. La coppia, che non è sposata, ha scelto  provocatoriamente una copertina dove sono vestiti da  sposi.

«La copertina è una metafora della vita - spiega  Bocci - . Siamo su una giostra vestiti da sposi perché  se qualcuno ci chiedesse cos'è il matrimonio, per noi è  questo. Sono due persone che si amano». Intanto “Pesce  d'aprile” sta riscuotendo molto successo tra i lettori,  molti di questi marchigiani. E proprio nelle Marche,  prima a giugno a Tolentino e poi a Macerata, in  occasione di Musicultura, verrà presentato dall'attore.  «Non diventerà un best seller - dice Bocci -, ma a noi  interessa che sia d'aiuto alle persone che si trovano  nella nostra situazione. Poi ci hanno invitato al Caffè  letterario al Salone del libro di Torino. È una bella  cosa. Siamo contenti». Sono molti i messaggi d'affetto  che arrivano a Bocci, anche sui social: «In tanti mi  scrivono dalle Marche - racconta - e quando i miei  compaesani apprezzano il mio libro, sono ancora più  felice».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico