Carabiniere ucciso la vedova: «Il collega di mio marito m'ha detto una bugia»

Stefania Lucentini
FOLIGNO - «Chiedo ad ognuno di voi di regalarmi una preghiera, anche piccola, che colmi questa sua assenza fisica. Tutte insieme rimbomberanno agli occhi di Dio». ...

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FOLIGNO - «Chiedo ad ognuno di voi di regalarmi una preghiera, anche piccola, che colmi questa sua assenza fisica. Tutte insieme rimbomberanno agli occhi di Dio».


Così Stefania Leonardi, la vedova dell’appuntato scelto Emanuele Lucentini, ha salutato, il giorno del funerale nella Cattedrale di San Feliciano, l’amore della sua vita. Un amore spezzato da un proiettile sparato da una mitraglietta M12 e per il quale il collega Emanuele Armeni è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Perugia e dal Ros di Roma per omicidio volontario. Armeni (difeso dall’avvocato Marco Zaccaria), dal carcere di Spoleto dove è stato condotto dopo l’arresto, in sede di interrogatorio di garanzia, ha ribadito la versione dell’incidente.



Da quel giorno dolorosissimo in avanti Stefania Leonardi non è più intervenuta ufficialmente fino a ieri quando, davanti alle telecamere del Tg1 è tornata ad esprimere il suo pensiero anche alla luce della svolta che ha avuto l’inchiesta della Procura della repubblica di Spoleto con l’indagine coordinata dal procuratore capo Alessandro Cannevale e dal sostituto Michela Petrini.

«Si ha la fortuna - ha detto Stefania - di vivere questa storia d’amore. Una storia così bella non può essere interrotta da un proiettile. Questo ragazzo (Emanuele Armeni) dopo due giorni è venuto da me, mi ha raggiunto in ospedale. Sono stata io ad abbracciarlo. Lui ha abbracciato anche me».



Le ha detto qualcosa?

«Ha detto pochissime parole. Mi ha messo una mano sulla spalla e gli ho detto: “Manu, ma come è successo”. E lui con la testa china mi ha semplicemente detto: “Stefà, so sceso dalla macchina, me so scivolato, non sapevo dove aggrapparmi e mi sono aggrappato al mitra ed è partito il colpo”».



Lei si augura che il collega di suo marito dirà, prima o poi, la verità?


«Adesso come adesso metterei in dubbio tutte le sue risposte, perché quando l’ho guardato negli occhi davanti all’obitorio, con la sua mano nella mia, io straziata da dolore e gli ho fatto questa domanda, lui mi ha detto una bugia». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico