Lo sfogo di una utente di Tolentino: «Due giorni senza Guardia medica, hanno detto che mancano i dottori»

Lo sfogo di una utente di Tolentino: «Due giorni senza Guardia medica, hanno detto che mancano i dottori»
CALDAROLA - «Due giorni senza Guardia medica perché mancano i sanitari». A dirlo è la tolentinate Maura Gallenzi. Il punto di Caldarola, infatti,...

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CALDAROLA - «Due giorni senza Guardia medica perché mancano i sanitari». A dirlo è la tolentinate Maura Gallenzi. Il punto di Caldarola, infatti, viene preso come riferimento non solo dai paesi dell’entroterra, ma anche dagli abitanti di Tolentino dove il servizio è stato chiuso nel 2021. Gallenzi racconta quanto vissuto il giorno della Befana, evidenziando la necessità di un cambio di rotta , soprattutto se - come più volte detto dalle istituzioni - è necessario evitare di affollare il pronto soccorso.

 

Il racconto

«Sabato pomeriggio - racconta Gallenzi - un mio familiare di 63 anni accusava febbre a 39.5 e qualche difficoltà respiratoria. Essendo sofferente di bronchite cronica ho ritenuto che fosse giusto farlo visitare da un medico. Ho chiamato la Guarda medica di Caldarola al numero fisso ma non ho avuto risposta. Allora ho telefonato al Punto di primo intervento di Tolentino dove il personale mi ha fornito il cellulare della Guardia medica, ma nulla. Anche in questo caso nessuna risposta». Il terzo tentativo è stato al 118: «Mi hanno chiesto se avessi bisogno di un’ambulanza, ma abbiamo evitato, innanzitutto perché non ritenevamo la questione così grave (sarebbe bastata una visita medica), e poi per i lunghi tempi di attesa previsti al pronto soccorso». Allora gli operatori del 118 hanno girato la telefonata alla Guardia medica di Treia: «Una sola persona a coprire un territorio così vasto è assurdo. Non è potuta venire in visita a casa e con 39.5 di febbre non me l’ho sentita di portare il familiare a Treia». Dopo le diverse chiamate fatte per trovare un medico, Gallenzi ha scoperto che «la Guardia medica di Caldarola sarebbe stata chiusa per mancanza di medici sia sabato che il giorno dopo». Ecco la rabbia dell’utente: «Vorrei capire se questa cosa è sporadica o se invece sta succedendo spesso. In pratica o ti arrangi o chiami il 118, ma se non dobbiamo ingolfare il pronto soccorso come dobbiamo fare? Il timore è che questo servizio stia pian piano venendo meno. È necessario che la politica ci informi su cosa sta facendo per intervenire».

 

 

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Corriere Adriatico