CIVITANOVA - Un sospetto militante islamico pachistano, proveniente dall'Italia, è stato consegnato oggi alla polizia a Islamabad dopo un decreto di espulsione nei suoi...
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Il suo nome, sempre secondo fonti della Fia, era stato indicato da altri militanti arrestati durante le indagini sulla strage di Peshawar. Ghani, originario della provincia di Khyber Pakhtunkwa, era «fuggito in Italia pochi giorni dopo quell'incidente». Lo si accusa anche di finanziamenti a organizzazioni militanti e anche di aver partecipato a molte azioni terroristiche.
Finora diverse agenzie investigative hanno arrestato 12 militanti in relazione all'attacco alla scuola di Peshawar e nell'agosto scorso sette di essi sono stati condannati a morte e uno all'ergastolo. Il sospetto militante era stato raggiunto da un provvedimento di espulsione a Civitanova Marche, dove aveva una residenza e risultava dipendente di un calzaturificio. Suo fratello, Faqir Ghani, era stato espulso a inizio dell'anno per presunta complicità con organizzazione jihadiste.
Sulla vicenda era intervenuto il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani, con una lettera al ministro dell'Interno in cui contestava la consistenza delle motivazioni alla base dell'espulsione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico