RECANATI - Il terremoto ha aperto una frattura profonda nel cuore dell'Italia, e in uno dei luoghi della sua identità più vera: il Colle dell'Infinito...
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Palazzo Leopardi «ha retto bene ma è chiuso alle visite per precauzione», spiega Vanni Leopardi, che con la famiglia vive ancora nel palazzo settecentesco dei conti Leopardi di San Leopardo, «forse Giacomo ci ha tenuto la mano sulla testa». Non così invece per il Colle, che il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha definito «patrimonio della cultura e della letteratura nazionale». Lo sbriciolamento è in atto da tempo, e anche se l'area è vincolata da un decreto del 1955 non c'è un divieto di edificabilità. Nel tempo «si è costruito molto» ricorda Vanni, e ci sono tuttora contenziosi fra privati, Comune e Soprintendenza.
Nei giorni scorsi Fiordomo aveva ottenuto dai ministri Galletti e Franceschini la disponibilità a intervenire con un piano più strutturale. Il terremoto è però un colpo durissimo, arrivato «proprio mentre avevamo instaurato rapporti con Visso, dove è conservato l'autografo dell'Infinito, per celebrare il bicentenario dell'idillio nel 2019 con un evento che potesse rilanciare la cultura e il turismo» del territorio. A Visso, nel Palazzo dei Governatori, è conservato infatti uno dei due manoscritti dell'Infinito, ora destinato a Bologna per un evento già concordato da tempo con il Comune emiliano. Ma anche Visso è terremotata, come tutti i Sibillini (fratture sono comparse oggi anche sul monte Redentore) e le Marche dovranno individuare un'altra stabile collocazione per l'autografo. Il mondo dove Giacomo ha vissuto, un pezzo di quelle Marche tanto odiate e amate, è fortemente provato dal sisma, e «anche la villa San Leopardo è danneggiata, come le nostre case coloniche» dice Vanni. Sono alcuni dei posti in cui Mario Martone ha girato Il Giovane Favoloso, con Elio Germano-Giacomo in lotta con «la natura matrigna». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico