Spaccio, maxi condanne per Awelima e Desmond

Spaccio, maxi condanne per Awelima e Desmond
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MACERATA Otto anni a Lucky Awelima, sei a Desmond Lucky. Sono le condanne inflitte dal Gup Claudio Bonifazi ai due nigeriani, di 27 e 23 anni, accusati di plurimi episodi di spaccio di marijuana ed eroina tra Macerata e Montecassiano. In un primo momento, imputato in concorso con loro c’era il connazionale Innocent Oseghale che però aveva scelto il giudizio ordinario e il processo a suo carico si aprirà il 25 gennaio. 


 

I coimputati, invece, avevano deciso di percorrere un’altra strada, sicuramente più breve, e avevano chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, usufruendo così dello sconto di un terzo della pena. Sconto che però non ha evitato loro condanne pesanti. «Una pena troppo severa», ha commentato il legale di Awelima, l’avvocato Francesca Palma all’uscita dall’aula. La pena, seppur più lieve, è stata giudicata «molto severa» anche dal difensore di Lucky, l’avvocato Gianfranco Borgani. Entrambi i legali hanno annunciato ricorso in Appello. «Lo scenario in cui si collocano le contestazioni sicuramente ha illuminato con una luce più nera i fatti», ha concluso l’avvocato Palma, ritenendo che il clima che si era creato attorno alle figure dei due nigeriani abbia in qualche modo influito sulla valutazione finale. Inizialmente Lucky e Awelima erano indagati in concorso con Oseghale per l’omicidio di Pamela Mastropietro e solo dopo diversi mesi sarebbe emersa la loro estraneità all’efferato delitto e le loro posizioni sono state stralciate. A Lucky però viene contestato anche lo spaccio della dose di eroina, in cambio di 30 euro, alla diciottenne romana poche ore prima che venisse fatta a pezzi nell’abitazione di Oseghale in via Spalato il 30 gennaio scorso.

Le accuse in merito allo spaccio di droga erano state cristallizzate dopo la morte di Pamela, quando i carabinieri avevano avviato una parallela indagine finalizzata a ricostruire la rete dello spaccio intessuta dei tre extracomunitari. Un’inchiesta basata sulle testimonianze dei clienti, sui riscontri con tabulati e celle telefoniche, e sulle intercettazioni ambientali effettuate nel carcere di Montacuto dove Lucky e Awelima erano stati ristretti lo scorso febbraio. Alla fine gli episodi ricostruiti vanno dal marzo del 2016 a febbraio 2018. Numerose cessioni avvenute per lo più a Macerata in vari punti della città in n parte a Montecassiano ad acquirenti quasi tutti italiani e uomini, solo due erano donne: Pamela e una ragazza che da marzo 2017 a febbraio 2018 avrebbe acquistato da Awelima circa 50 dosi di eroina. Quest’ultima è morta quest’estate per un’overdose, non aveva 30 anni. 


«Per il mio cliente – ha aggiunto l’avvocato di Awelima – ha pesato anche l’aggravante relativa a una cessione avvenuta dopo che il mio cliente aveva dato appuntamento a un acquirente davanti a una scuola». Il procuratore capo Giovanni Giorgio e il sostituto Stefania Ciccioli avevano chiesto sei anni e quattro mesi per Lucky e sei anni e sei mesi per Awelima. Il gup ha comminato una pena molto più pesante ad Awelima e ha disposto l’espulsione per entrambi una volta espiata la pena. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico