Sorelle ritrovate morte mummificate, scoperta choc in una casa del centro di Recanati: l'autopsia per chiarire il giallo

Sorelle ritrovate morte mummificate, scoperta choc in una casa del centro di Recanati: l'autopsia per chiarire il giallo
RECANATI Non rispondono agli agenti della polizia municipale. Due sorelle trovate senza vita nella propria abitazione. Erano morte da mesi e i loro corpi erano quasi mummificati....

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RECANATI Non rispondono agli agenti della polizia municipale. Due sorelle trovate senza vita nella propria abitazione. Erano morte da mesi e i loro corpi erano quasi mummificati. Le vittime sono le sorelle Luisa Berenice e Piermaria Luigia Stortini, rispettivamente di 69 e 71 anni. L’allarme nell’appartamento di uno storico palazzo lungo corso Persiani - in pieno centro - a Recanati è scattato ieri mattina.  


L’allarme


Un passante ha notato dell’acqua che fuoriusciva dal portone d’ingresso principale del palazzo e ha avvisato la polizia municipale. Sul posto sono subito arrivati gli agenti che hanno suonato all’appartamento delle due sorelle, l’unico abitato della struttura (l’acqua arrivava dalla cantina sottostante la loro abitazione, ndr), ma nonostante i diversi tentativi non hanno avuto risposta. Allora si è messa in moto la macchina dei soccorsi: sono arrivati i vigili del fuoco che hanno aperto il portone dell’appartamento. In casa, nella camera da letto, sono stati trovati i due corpi senza vita. Stando a una prima ricostruzione, come detto, le due sorelle erano morte da qualche mese. Nell’appartamento non sono state trovate armi e, stando a un esame esterno dei corpi, è stata esclusa la morte violenta. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Recanati e il medico legale Antonio Tombolini.

L'autopsia

Sarà l’autopsia, disposta dalla Procura, a chiarire le cause della morte e se questa sia avvenuta per entrambe nello stesso momento o a distanza di tempo l’una dall’altra. Le indagini sono coordinate dal pm Francesco Carusi. Le due sorelle erano originarie di Macerata e, rimaste orfane da giovani, si erano poi trasferite nella città leopardiana, in uno degli appartamenti avuti in eredità. Non si erano mai sposate e uscivano sempre insieme per fare la spesa. Ma non erano solite frequentare la vita cittadina. Per mesi - visto che la morte risale a qualche tempo fa - nessuno ha saputo nulla di loro. «Erano autonome - commenta l’assessore alle Politiche sociali, Paola Nicolini - e non erano in carico ai servizi sociali. Non avevamo mai ricevuto richieste da parte loro né segnalazioni da vicini o parenti». Il sindaco Antonio Bravi aggiunge: «È un fatto che lascia sgomenti perché sono situazioni di solitudine di cui ci si accorge solo quando è troppo tardi. Per quanto riguarda le due sorelle, comunque, non c’era mai stato alcun contatto con i servizi sociali». 

 

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Corriere Adriatico