SERRAPETRONA- Proseguono le verifiche finalizzate ad accertare le cause della morìa di carpe attestata, almeno da fine marzo 2019, verificatasi nel lago di Caccamo...
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Nei giorni scorsi l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Tolentino avevai consegnato ai carabinieri forestali di Camerino i dati riguardanti la prima carcassa di carpa campionata dai militari dell’Arma, dai quali però non era emersa la presenza né di patogeni né sostanze tossiche.
Le verifiche analitiche sulle ulteriori carcasse campionate successivamente hanno chiarito alcuni aspetti della vicenda non emersi in un primo momento. Da uno di tali referti, infatti, è emersa la positività al virus dell’edema della carpa (Cev). Si tratta di un patogeno che non può essere trasmesso all’uomo, comparso solo recentemente nel continente europeo, in grado di colpire la sola specie della carpa determinandone una sindrome letargica, oltre ad una condizione edematosa generalizzata, che conduce l’animale alla morte. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico