L'allarme dei genitori degli alunni: «Siringa trovata nel prato della scuola, segnalati anche sporcizia e vetri rotti»

Tarcisio Antognozzi, uno degli autori della segnalazione
SAN SEVERINO - Tracce evidenti lasciate dai consumatori di droga nello spazio verde di una scuola: è la preoccupata segnalazione sollevata dai consiglieri comunali Tarcisio...

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SAN SEVERINO - Tracce evidenti lasciate dai consumatori di droga nello spazio verde di una scuola: è la preoccupata segnalazione sollevata dai consiglieri comunali Tarcisio Antognozzi, Tiziana Gazzellini e Alberto Pilato che chiedono provvedimenti per rendere più sicura la frequentazione degli spazi per i bambini, i loro famigliari e gli operatori scolastici.

 

 

«Stiamo raccogliendo varie segnalazioni da parte di genitori molto preoccupati, perché nel giardino della scuola Padre Tacchi Venturi nei giorni scorsi alcuni alunni, oltre a sporcizia, vetri rotti, scritte di parolacce sul tavolino, hanno trovato l’ago di una siringa con il relativo cappuccio. Già due anni fa i genitori stessi avevano denunciato al Comune che fa un alunno si era procurato un taglio sulla mano con un frammento di vetro rotto, durante un’ uscita all’aperto nel giardino in questione».

II consiglieri, che sabato prossimo formalizzeranno in consiglio comunale la costituzione del gruppo “Insieme per San Severino”, sollecitano l’amministrazione comunale a prendere provvedimenti urgenti. «Auspichiamo che il sindaco provveda con la massima sollecitudine - scrivono - alla recinzione del giardino, a potenziare sia l’illuminazione pubblica presente sia l’impianto di videosorveglianza, per facilitare il compito della polizia locale e dei carabinieri, che stanno intensificando pattugliamenti e controlli. Oltre alla sicurezza dei bambini delle nostre scuole notiamo come l’amministrazione comunale stia sottovalutando il degrado in cui versano alcune zone della città e ancora di più il preoccupante disagio in cui vivono molti nostri giovani, che si manifesta in sempre più frequenti episodi di vandalismo e di violenza».



Dalla segnalazione alla critica. «Il disagio giovanile non si combatte a suon di ordinanze anti bivacchi (pur utili) - sottolineano -, ma con un grande progetto educativo, che coinvolga tutte le forze sociali della comunità, in un lavoro di rete che coinvolga quanti più attori possibili. Per far questo, però, occorre fiducia nella agenzie educative presenti a San Severino e capacità di coinvolgimento; capacità che, purtroppo, sappiamo difettare a questa amministrazione».
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Corriere Adriatico