Banditi sequestrano famiglia Choc a casa di un primario

Banditi sequestrano famiglia Choc a casa di un primario
SAN SEVERINO - Rapina a mano armata a casa del primario di Ginecologia dell'ospedale di San Severino, Angelo Mantovani. ...

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SAN SEVERINO - Rapina a mano armata a casa del primario di Ginecologia dell'ospedale di San Severino, Angelo Mantovani.






E' successo ieri sera intorno alle 21 a Pitino. Per circa mezz'ora tre banditi armati di coltello hanno tenuto sotto sequestro tre donne e due bambini. Scavalcata la recinzione e approfittando del fatto che la porta d'ingresso era aperta - sembra che vi fosse anche la chiave -, i rapinatori, che parlavano con un accento dell'Est, si sono introdotti nella villa, in località Pitino: a quell'ora Mantovani era in ambulatorio. Nella villa c'erano la moglie Valeria, di 65 anni, la cognata, e una delle due figlie. La donna vive a Pescara, ma nelle settimane scorse era tornata a San Severino per partorire assistita dal padre.



I malviventi, che avevano il volto coperto da passamontagna, hanno minacciato la padrona di casa con il coltello e l'hanno costretta ad aprire la cassaforte, da dove hanno prelevato 1.500 euro in contanti e alcuni preziosi, per un valore di alcune migliaia di euro. Avevano anche una spranga e un piede di porco. Poi hanno rinchiuso le vittime in un bagno e sono scappati. Una delle donne è stata colpita con uno schiaffo, ma non ci sarebbero state altre violenze. Sono in corso indagini, coordinate dai carabinieri di Tolentino, ma per il momento dei rapinatori non c'è traccia.



"I banditi non avevano solo un coltello, ma anche un piede di porco e una spranga. Per fortuna tutto si è risolto in poco tempo, e non è accaduto nulla di grave ai miei familiari". Sono le poche parole che il dottor Angelo Mantovani ha detto ai giornalisti commentando la rapina con sequestro subita dalla moglie, dalla figlia con i due nipotini e dalla cognata nella villa di famiglia a Pitino di San Severino Marche.



"Sono stato io - ha aggiunto - a liberare i miei cari dal bagno in cui erano stati rinchiusi". Ieri sera il ginecologo era tornato a casa insieme ad una parente, e ha trovato i congiunti prigionieri in bagno. I rapinatori li avevano chiusi dentro, dopo aver tolto loro i telefonini, per guadagnare tempo durante la fuga. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico