Il cugino dell'omicida: «Michele era malato da tempo. È sempre stato un uomo buono»

Il cugino dell'omicida: «Michele era malato da tempo. È sempre stato un uomo buono»
SAN SEVERINO «Michele e la mamma avevano un forte legame, non so cosa possa aver scatenato questo gesto drammatico». A parlare è Domenico Quadraroli, ex...

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SAN SEVERINO «Michele e la mamma avevano un forte legame, non so cosa possa aver scatenato questo gesto drammatico». A parlare è Domenico Quadraroli, ex presidente del Camerino calcio e commerciante di Serrapetrona. Quadraroli è il cugino del 56enne accusato dell’omicidio della madre, Maria Bianchi, di 84 anni.

 

Come pure le altre persone che conoscevano il figlio della vittima, anche suo cugino non può che ricordare «i problemi di tossicodipendenza avuti da giovane, poi le patologie psichiche per le quali assumeva dei farmaci. Ma era un tipo tranquillo - racconta -. Taciturno, era una brava persona, davvero buona. Non so cosa sia scattato domenica scorsa tanto da portarlo ad avere un simile comportamento».

Domenico Quadraroli aggiunge infatti che i rapporti tra mamma e figlio - che vivevano insieme nella casa di via Raffaello Sanzio a San Severino dove si è consumata la tragedia - erano buoni. «La mamma continuava a lavorare, nonostante l’età, proprio per aiutare il figlio (i due gestivano il bar che porta il nome della donna, sotto il loro appartamento, ndr). Tra madre e figlio c’era un legame molto forte, molto più di quello che Michele aveva con il padre, scomparso qualche anno fa».

Nella vita frenetica di tutti i giorni, non capitava spesso che Quadraroli sentisse suo cugino, ma ricorda di aver invece sentito sua zia, Maria Bianchi, da poco tempo. «Ci siamo sentiti al telefono circa quindici giorni fa - aggiunge il commerciante di Serrapetrona -. Mia zia stava bene e non mi ha affatto accennato ad eventuali problemi che potessero riguardare Michele. Poi, purtroppo, domenica la tragedia che ci ha sconvolto tutti».



La vittima e suo figlio non avevano altri parenti, oltre a quelli legati al marito - originario di Serrapetrona - scomparso qualche anno fa. Anche l’anziana infatti era figlia unica. Ma i due erano conosciuti e ben voluti da tutti nel quartiere settempedano dove avevano il bar. In questi giorni sono tanti i ricordi dei clienti che, soprattutto nel parlare di Maria, ricordano una donna buona, sempre attenta alle esigenze di suo figlio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico