SAN SEVERINO - Senza pietà. Un raid ladresco in stile “mordi e fuggi” ha interessato nel tardo pomeriggio di martedì scorso la città di San...
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È probabile, per la matrice simile dei quattro colpi, che a svariare su tutto il territorio settempedano sia stata la stessa banda. I furti sono stati messi a segno ai danni di un’anziana della frazione di Taccoli, di un fratello ed una sorella della stessa famiglia della frazione di Cesolo e di una coppia del centro del Comune sanseverinate. A ricorrere per prima alla stazione dei carabinieri di San Severino, diretta dal maresciallo Massimiliano Lucarelli, è stata una signora di Taccoli che ha denunciato il furto subìto fra le ore 17 e le ore 20 di martedì. A ricorrere all’aiuto dei militari anche una coppia di settempedani che dimora in una palazzina con ingresso autonomo in via Buonarroti, dove i ladri sono penetrati da una finestra, portando via quanto hanno potuto, dopo aver messo a soqquadro l’abitazione. A Cesolo l’episodio più triste della serie.
Due le abitazioni violate dai delinquenti, in via Giovani Falcone, lungo la strada secondaria che congiunge la popolosa frazione di Taccoli a quella di Sant’Elena. In due edifici a schiera ai lati di un altro “risparmiato” vivono, rispettivamente, il figlio dell’estinto con moglie e due figlie, ed una figlia dell’estinto con la consorte dell’uomo che si era spento da poche ore. Tutta la famiglia era intenta a recitare il rosario in memoria del caro, la cui salma era stata composta alla camera mortuaria del Bartolomeo Eustachio, cosicché i ladri hanno potuto agire indisturbati dopo essere entrati nelle case rompendo il vetro delle finestre fino a quando un vicino, insospettito dai rumori, ha iniziato a chiamare i padroni di casa. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico