OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
SAN SEVERINO - Visita privata di Renato Zero nell’entroterra maceratese. Il cantante, all’anagrafe Renato Fiacchini, è stato immortalato da alcuni passanti ad Esanatoglia, paese in cui da ragazzo trascorreva le sue estati, e fuori dal ristorante Osteria Ninetta a San Severino. Si è trattata di una visita privata dell’artista che a queste terre è legato da profonde radici familiari. A Esanatoglia infatti hanno vissuto i fratelli del padre Domenico, due pilastri della comunità locale: il parroco don Pietro e il maestro Ottavio.
Il cantante, durante la sua visita nel Maceratese, era accompagnato da una cugina che vive nell’Anconetano. È arrivato a bordo della sua Jeep nera, con indosso un cappello e gli occhiali scuri, cercando di passare inosservato.
Ma il regalo più bello forse lo ha fatto ad una commensale che all’Osteria Ninetta stava festeggiando il suo 85esimo compleanno. L’anziana, grande fan di Renato Zero, è stata salutata affettuosamente dal cantante che le ha detto: «Sei la nonna più bella del mondo». Rastelletti aveva riservato a Renato Zero uno spazio più intimo, vicino alla cucina. A colpirlo, segno della sua grande sensibilità, anche un centrotavola a forma di papera: «Sono sempre un eterno bambino» ha confidato l’artista al ristoratore. Rastelletti non può che sottolineare l’umanità e la dolcezza dimostrate dal cantante durante la sua visita.
Qualche giorno nelle Marche per ritrovare i parenti: «Non vorrei mangiare tanto - la richiesta a Rastelletti - perché stasera (sabato, ndr) si prosegue con le visite». E da artista poco amante delle fotografie, Renato Zero non si è fotografato con il ristoratore, ma per ringraziarlo dell’ospitalità gli ha scritto una dedica sulla foto del locale: «Piatti chiari e amicizia lunga». Soddisfazione anche per il sindaco di Esanatoglia nell’aver avuto il cantante in paese. «Non ho avuto il piacere di incontrarlo, altrimenti ci avrei parlato e lo avrei ospitato volentieri - dice Luigi Nazzareno Bartocci - lui è nostro cittadino onorario, negli ultimi anni non mi è mai stato possibile avere un contatto diretto con lui. Sono molto contento che sia stato in paese, i suoi zii don Pietro e il maestro Ottavio, fratelli del padre Domenico, sono stati per anni importanti punti di riferimento per tutta la nostra comunità».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico