Spaccio di cocaina, finisce in manette un pusher trentenne che vendeva droga ai giovani

Soldi e materiale sequestrati
SAN SEVERINO - I carabinieri della stazione di San Severino Marche unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tolentino, nel quadro di specifici...

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SAN SEVERINO - I carabinieri della stazione di San Severino Marche unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tolentino, nel quadro di specifici servizi attuati nel Comune messi in atto per contrastare lo spaccio di droga ai giovani, da qualche giorno erano sulle tracce di una nuova filiera di approvvigionamento.

In tale contesto, i militari, ieri sera, hanno proceduto al controllo di un cittadino macedone trentenne che, appunto, dalla costa, riforniva di stupefacenti l’entroterra Maceratese; a seguito della perquisizione è stato trovato in possesso di ben 22 grammi di sostanza stupefacente, del tipo cocaina, già suddivisa in dosi, ben occultata nell’abitacolo della autovettura con la quale si stava spostando. La successiva perquisizione domiciliare, effettuata a Civitanova Marche, ha consentito di rinvenire ulteriori 36 grammi della medesima sostanza, sempre suddivisa in dosi e pronta per essere immessa sul “mercato”, oltre ad un bilancino di precisione, 2 telefoni cellulari, vario materiale atto al confezionamento e la somma contante di euro 1.350  ritenuta provento dell’attività di spaccio, tutto sottoposto a sequestro.

L’uomo, difeso dall’avvocato Gianluca Gattari del Foro di Macerata, veniva pertanto dichiarato in stato di arresto e, in regime di arresti domiciliari, messo a disposizione del Pubblico Ministero di turno, in attesa del rito direttissimo che si è tenuto questa mattina nel corso del quale il giovane ha patteggiato un anno e dieci mesi e poi rimesso in libertà. Con tale operazione gli inquirenti ritengono di aver interrotto un canale di rifornimento dello stupefacente che nell’ultimo periodo si stava consolidando, dalla costa verso l’entroterra Maceratese; la droga sequestrata, una volta immessa, sul mercato, avrebbe fruttato oltre 6.000 euro. 

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Corriere Adriatico