Hashish, marijuana e cocaina in casa: padre e figlio denunciati per spaccio

Hashish, marijuana e cocaina in casa, padre e figlio denunciati per spaccio
SAN SEVERINO Blitz dei carabinieri in un’abitazione, trovati hashish, una pianta di marijuana e una dose di cocaina, padre e figlio denunciati. In serata il padre va in...

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SAN SEVERINO Blitz dei carabinieri in un’abitazione, trovati hashish, una pianta di marijuana e una dose di cocaina, padre e figlio denunciati. In serata il padre va in caserma per riavere il cellulare sequestrato e parcheggia l’auto davanti al cancello per impedire ai militari di uscire. Dopo quattro giorni il 60enne prende a pugni un carabiniere e viene arrestato. L’arresto, per resistenza a pubblico ufficiale, è avvenuto ieri mattina, l’accertamento in casa invece risale a giovedì scorso, 13 aprile, quando i carabinieri della Stazione di San Severino hanno concluso un’attività antidroga. 

 



I militari, guidati dal luogotenente Massimiliano Lucarelli, stavano monitorando una zona dove era stato notato un via vai sospetto e dopo un’attività di Ocp (osservazione, controllo e pedinamento) hanno stretto il raggio d’azione su due uomini, padre 60enne e figlio 23enne, entrambi già noti ai carabinieri. Dalla loro abitazione entravano e uscivano rapidamente delle persone note per essere assuntrici di droga, una di queste era stata fermata ed era stata trovata in possesso di due grammi di hashish. A quel punto era scattata la perquisizione domiciliare che aveva dato esito positivo: su un ripiano di una credenza, vicino alla porta d’ingresso, in una scatola in plastica erano stati trovati un bilancino e un barattolo di plastica bianco con tappo a pressione contenente 25 grammi di hashish.

Serra domestica

Una camera era invece stata adibita a serra domestica per la coltivazione di marijuana, con pareti rivestite e schermate da coperte termiche; al centro vi era un vaso con una pianta di cannabis di 60 centimetri circa con principio di infiorescenza. Collegato alla corrente della luce della plafoniera, appesa sopra la pianta, era stata posizionata una lampada a raggi Uv con due ventilatori sistemati sopra dei mobiletti in direzione della lampada. In un cassetto della stessa stanza è stato trovato un piattino con una dose di cocaina e una carta di credito con residui di stupefacente. Mentre i militari erano impegnati a effettuare la perquisizione e poi la verbalizzazione delle attività padre e figlio avrebbero insultato e minacciato i carabinieri a voce alta, tanto da essere sentiti in strada. Poi, nella tarda serata, il padre si era presentato anche in caserma suonando insistentemente e a più riprese, parcheggiando la propria auto davanti al cancello per impedire l’uscita dei mezzi militari, accampando la volontà di riavere indietro il materiale posto sotto sequestro. 



Padre e figlio erano stati denunciati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale. Ieri mattina la violenza: una pattuglia dei carabinieri è tornata nell’abitazione per notificare un provvedimento e il 60enne ha reagito prendendo a pugni un militare che è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso (ha riportato sette giorni di prognosi) mentre per il suo aggressore sono scattate le manette. È stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, oggi potrebbe essere condotto in Tribunale per essere giudicato con rito direttissimo. È difeso dall’avvocato Barbara Recanati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico