San Ginesio, via ai lavori nel teatro comunale. Il consigliere Ferranti annuncia una interrogazione: «Bar agibile costretto a traslocare»

San Ginesio, via ai lavori nel teatro comunale. Il consigliere Ferranti annuncia una interrogazione
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SAN GINESIO Al via i lavori di restauro del teatro comunale Leopardi di San Ginesio danneggiato dal sisma del 2016. Un intervento che richiede però il trasloco - sebbene i locali siano agibili - del bar sotto il loggiato nella struttura del teatro. Un’ordinanza, quella emessa dal Comune, che fa discutere, e il gruppo di minoranza “San Ginesio comunità condivisa” guidato dal consigliere Nicola Ferranti annuncia un’interrogazione. 


Il commercio


Al centro della preoccupazione del gruppo di opposizione le attività commerciali rimaste nel borgo dell’entroterra. «Solidarietà - scrive il gruppo - ai titolari delle attività commerciali del centro storico da premiare per la loro resilienza. Tenere aperta un’attività nel borgo è ormai un atto eroico e lo diventa ancora di più quando alle difficoltà quotidiane oggettive si aggiungono volontariamente altri ostacoli. Ci riferiamo alla comparsa del divieto di sosta e di fermata lungo il corso Gentili che, senza escludere il carico e lo scarico delle merci, ha creato un enorme disagio. Non consentire di fermare i fornitori e gli stessi operatori nelle vicinanze delle attività per lo scarico e il carico della merce, costringendoli ad arrivare, bene che vada, in piazza significa aggravare inutilmente una situazione sicuramente già compromessa». 


La mozione


Nei prossimi giorni presenteranno una mozione per cambiare la segnaletica. Ecco poi il caso del bar: «Si è disposto lo sgombro del locale sotto al loggiato del teatro che ospita il bar, senza prevedere un indennizzo per il periodo di chiusura e addirittura con la richiesta di traslocare a carico del titolare tutto il mobilio e la merce contenuta. Si impone l’allontanamento a chi ha sempre regolarmente pagato il canone di locazione e lo si fa, per di più, sulle spalle dell’attività economica stessa, tralasciando il fatto di esporre inutilmente l’ente a possibili e ovvi contenziosi legali. Presenteremo un’interrogazione per capire se ci sono errori procedurali, sperando che ciò possa incentivare il raggiungimento di un compromesso più ottimale».
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Corriere Adriatico