RECANATI - Riconosciuto ad Aldo Cipolletta, un imprenditore edile recanatese, deceduto da poco meno di un mese, il diritto ad ottenere la liquidazione di quanto di suo diritto,...
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L’imprenditore recanatese, scomparso all’età di 89 anni, aveva chiesto alla fine dell’aprile del 1985 il pagamento del credito vantato, ma intanto il Tribunale di Macerata aveva dichiarato insolvente la cooperativa edilizia mettendo la società in liquidazione coatta amministrativa, affidandola ad un commissario liquidatore. L’anno successivo, poiché la sua ditta non era stata riconosciuta come creditrice, Cipolletta aveva contestato l’elenco e, dopo circa dieci anni, ha ottenuto di vedersi riconosciuto il credito vantato per una somma di circa 130 mila euro. Inizialmente ha sperato nella legge Pinto per il risarcimento dei danni legati alle procedure troppo lunghe dei processi ma la Corte di Cassazione l’avrebbe considerata inapplicabile nei casi di liquidazione amministrativa.
Di anni ne sono passati tanti ma alla fine la strada seguita, quella di rivolgersi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, è stata vincente e oggi, a distanza di 33 anni, l’Italia è stata condannata per aver violato i diritti del recanatese che però non potrà, purtroppo godersi tale riconoscimento visto che è, appunto, deceduto il 18 dicembre 2017. Una vicenda che lascia comunque l’amaro in bocca poiché non è pensabile che un credito vantato da così lungo tempo possa essere riconosciuto a distanza di oltre tre decenni.
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Corriere Adriatico