«Non rompete, ridatemi la patente», e spinge il vigile urbano contro l’auto. Finisce a processo

I vigili urbani durante un controllo
RECANATI - «Non mi devi rompere, lasciatemi andare, ci vado subito a fare la revisione». E poi: «Dammi quella patente, non ho tempo da perdere con voi, i verbali...

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RECANATI - «Non mi devi rompere, lasciatemi andare, ci vado subito a fare la revisione». E poi: «Dammi quella patente, non ho tempo da perdere con voi, i verbali non li voglio». È stato rinviato a giudizio per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni un 41enne di Montelupone che due anni fa aggredì un agente della polizia municipale che lo stava sanzionando per una mancata revisione dell’auto. Era il 26 novembre 2018 quando l’uomo, originario di Catania, incappò in un controllo su strada a Recanati di una pattuglia della municipale. 

Un agente, all’epoca di 27 anni, si era avvicinato al finestrino e gli aveva chiesto patente, libretto e assicurazione. Nel corso dei controlli però era emerso che il 41enne non aveva ancora effettuato la revisione dell’auto entro i termini previsti e per questo era scattata la relativa sanzione. Quello che è accaduto dopo lo ha messo nero su bianco il pubblico ministero sul cui tavolo era finita l’annotazione della municipale: il sostituto procuratore Claudio Rastrelli.
L’automobilista, per riappropriarsi della patente, l’aveva strappata dalle mani dell’agente che stava effettuando la trascrizione dei dati dell’uomo sul verbale di contestazione dell’infrazione, per poi dargli una spallata forte al punto da spingere l’agente contro l’auto di servizio. Tutto questo mentre gli urlava contro: «Non mi devi rompere, lasciatemi andare, ci vado subito a fare la revisione». E poi: «Dammi quella patente, non ho tempo da perdere con voi, i verbali non li voglio». 
L’agente, dolorante, dopo l’aggressione si era recato al pronto soccorso dove i medici gli avevano riscontrato un trauma distorsivo alla spalla (dove aveva ricevuto il colpo) e un trauma contusivo alla mano, per una prognosi complessiva di cinque giorni. 

Ieri la vicenda è finita in Tribunale all’attenzione del gup Giovanni Maria Manzoni e del pubblico ministero Enrico Riccioni. L’agente aggredito si è costituito parte civile con l’avvocato Donato Attanasio, l’imputato invece è difeso dall’avvocato Eleonora Verdini. L’uomo, tramite il suo legale, non ha richiesto riti alternativi e il gup lo ha rinviato a giudizio. Il processo si aprirà il 24 novembre 2011 davanti al giudice monocratico Daniela Bellesi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico