Gaffe social dopo il post del consigliere FdI, non si placa la bufera a Recanati. Arcigay: «Ora Trucchia si dimetta»

Gaffe social dopo il post del consigliere FdI, non si placa la bufera a Recanati. Arcigay: «Ora Trucchia si dimetta»
RECANATI Non sembra essere destinata ad arrestarsi la bufera nata dal post del consigliere di Fratelli d’Italia Pierluca Trucchia. La sua critica alla decisione del Vaticano...

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RECANATI Non sembra essere destinata ad arrestarsi la bufera nata dal post del consigliere di Fratelli d’Italia Pierluca Trucchia. La sua critica alla decisione del Vaticano di benedire le coppie omosessuali non è affatto piaciuta non solo alla politica, ma nemmeno all’associazione Arcigay Comunitas Ancona. Dopo le dimissioni chieste dal gruppo di maggioranza Recanati Insieme, arriva infatti la richiesta dell’associazione.

 

I fatti

Riavvolgiamo il nastro. Tutto è nato dal post che Trucchia ha pubblicato sulla sua pagina Facebook: «Hanno chiesto e ottenuto di essere benedetti proprio come si fa con gli animali per Sant’Antonio Abate». Queste le parole usate dal presidente dell’associazione Beniamino Gigli, in quota Lega fino a ottobre dell’anno scorso e poi passato al partito di Giorgia Meloni. Queste le parole che - secondo Trucchia - sono poi state rimosse dall’amministrazione del social network. Ma non è bastato, perché il dibattito è rimasto acceso. «Abbiamo appreso con sdegno la notizia del terribile post social del consigliere comunale di Recanati Trucchia - scrive in una nota l’associazione Arcigay Comunitas Ancona - con il quale ha paragonato le persone Lgbtqia+ a degli animali, riferendosi alla pronuncia della Chiesa di aprire alla benedizione delle coppie dello stesso sesso». Poi l’associazione prende atto dell’intervento in Consiglio di alcuni esponenti della maggioranza: «Ringraziamo la consigliera Roberta Sforza per aver avviato la discussione sull’accaduto all’interno della sede istituzionale. Non riteniamo possibile che una persona come Trucchia, parte di un organo istituzionale come il consiglio comunale, sia degna di farne parte. Chi rappresenta in qualsiasi modo l’istituzione pubblica deve ricordarsi che la stessa deve necessariamente essere rappresentativa di tutta la comunità cittadina e che anche laddove non sia d’accordo su qualcosa non ci si può in nessun modo permettere di sminuire o peggio ancora ledere la dignità delle persone». Poi l’associazione si rivolge al consigliere di FdI: «Ricordiamo a Trucchia che anche le persone Lgbtqia+ sono cittadini e cittadine italiani esattamente come lui e lo invitiamo caldamente a riflettere sul grave errore commesso. Avendo avuto la possibilità di scusarsi ha ribadito la sua posizione per noi irricevibile e per questo motivo ci uniamo alla maggioranza del consiglio comunale nel chiedere le sue dimissioni immediate. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum».

 

 

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Corriere Adriatico