Palestra chiusa da mesi a causa dell'emergenza Covid, a segno il raid dei malviventi sciacalli

La palestra
RECANATI - «Oltre il danno la beffa». È ciò che ha detto Andrea Maiolino che da quattro anni gestisce la palestra Noor di Recanati e venerdì...

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RECANATI - «Oltre il danno la beffa». È ciò che ha detto Andrea Maiolino che da quattro anni gestisce la palestra Noor di Recanati e venerdì scorso ha scoperto che la struttura di via Cupa Madonna di Varano è stata presa di mira dai ladri.

 

 

«Siamo chiusi dal 29 ottobre scorso - dice - e in questo periodo di difficoltà per il nostro settore abbiamo subito anche un furto. Non è tanto il valore di ciò che è stato portato via - ammette - ma la conferma che in questo momento di grave crisi le persone non sanno più dove andare a trovare soldi». 
Maiolino vive a Civitanova e, vista la chiusura delle palestre, nell’ultimo periodo non è sempre stato presente nella struttura recanatese: «Non andavo a controllare da circa un mese - racconta - quindi non so in che giorno possa essersi consumato il furto. Venerdì pomeriggio mi sono recato in palestra per sistemare alcune questioni amministrative e ho notato che una telecamera era rivolta verso il muro. Subito non ho dato peso alla cosa, anche perché, per la chiusura, avevamo staccato la corrente e la videosorveglianza non avrebbe comunque funzionato. Poi ho fatto un giro all’interno dei locali e ho visto che erano state forzate alcune porte e qualcuno aveva rovistato nei magazzini. Subito ho capito che erano entrati i ladri. Guardando bene - prosegue - ho visto che sono stati portati via un amplificatore, un lettore cd e un computer portatile. Il danno è stato contenuto - confida -, non so come mai abbiano deciso di non prendere altri oggetti di valore. Probabilmente hanno avuto paura che arrivasse qualcuno oppure sono stati disturbati».


Si tratta di una zona isolata e negli ultimi anni non era mai successa una cosa del genere. «Questo denota il clima di difficoltà generale - dice -. Non credo che i malviventi siano stati spinti dalla chiusura prolungata del locale, piuttosto dalle difficoltà economiche. Ho subito denunciato il fatto ai carabinieri. Temo che in futuro i malviventi possano tornare organizzati, magari per prendere ciò che hanno lasciato». La delusione del titolare della palestra è amplificata, dal momento di difficoltà che sta vivendo il suo settore: «Siamo al piano terra e con le franchigie del caso non riusciremo ad essere risarciti nemmeno dall’assicurazione - confida -. Intanto ho cominciato a fare i primi colloqui con i collaboratori per ripartire con l’attività il primo giugno, non appena il governo ci darà il via libera».

 

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Corriere Adriatico