RECANATI - Il turista che visita il pianoro-belvedere del Colle dell’infinito, dove è stato posto nel 1898 l’incipit su marmo della poesia più conosciuta...
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«Ci siamo attivati come Comune per saperne la causa – spiega l’architetto Maurizio Paduano, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune – e abbiamo subito attivato il Fai che si occupa della sommità del colle e la Provincia di Macerata poiché le competenze sono diverse. La Provincia è proprietaria dei locali in cui si trova l’istituto professionale e nell’orto del Colle ha i recipienti di raccolta dell’acqua ad uso antincendio. Il Fai da parte sua ha allertato l’architetto Giacomo Sosio, che si era già occupato dei lavori, e nel giro di una settimana verificherà il tutto. Da parte mia credo improbabile uno sversamento delle cisterne antincendio, quanto verosimile una perdita dell’impianto d’irrigazione. Ma aspettiamo l’esito delle verifiche».
I mattoni sono bagnati. Inoltre il muro del Colle, già da tempo, appare in alcuni punti rigonfio e pieno di erbacce che spuntano fra i mattoni, allentandoli. Nel frattempo proseguono senza sosta i lavori di rafforzamento di tutto il Colle dell’Infinito lungo la strada statale 77 dall’ex Grottino fino a sotto l’ospedale; e con il cantiere in atto, oggi il percorso stradale è a senso unico.
Si sta lavorando molto alacremente in previsione dei tempi invernali, ma la durata del cantiere non avrà tempi brevi: «I lavori in corso in viale Colle dell’Infinito – dice Francesco Fiordomo assessore ai lavori pubblici di Recanati - riguardano la realizzazione della paratia in cemento armato per il consolidamento della parte alta del versante del Tabor Leopardiano. Ad oggi sono stati realizzati 110 pali in cemento armato, su un totale complessivo di 540. Il costo di progetto di tale lotto prestazionale di lavori è di circa 2.500.000 euro».
«Il costo complessivo dell’intervento di consolidamento e mitigazione del dissesto idrogeologico del Colle dell’Infinito - prosegue Fiordomo - è di 5.836.200 euro, interamente finanziato con fondi del Ministero dell’Ambiente». Successivamente al rafforzamento della collina con pali in calcestruzzo di 18 metri di profondità bisognerà rimettere mano a tutto il manto stradale, anche con un nuovo marciapiede.
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Corriere Adriatico